La decisione del Governo ridà speranza al mondo dello sport ma provoca la reazione dello spettacolo: "Convochiamo subito un tavolo per discutere la data della ripresa degli eventi dal vivo"
“Riapriamo gli stadi, ma non teatri né live/magari faccio due palleggi, mai dire mai...”. La “profezia” sanremese di Willie Peyote potrebbe avverarsi prima del previsto: il via libera alla riapertura dello stadio Olimpico di Roma (seppur molto parziale, non oltre il 25%) annunciata oggi dalla Federcalcio in vista degli Europei del prossimo giugno ha provocato l'immediata reazione del mondo dello spettacolo, per bocca del ceo della FIMI Enzo Mazza.
"Sarebbe molto grave se il governo desse l'autorizzazione alla presenza del pubblico negli stadi per gli Europei di calcio e continuasse a negare il consenso per una riapertura in sicurezza agli eventi musicali live: una discriminazione inaccettabile". Il piano del Governo, che deve obbligatoriamente passare al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico, prevederebbe la riapertura dell'Olimpico per quattro partite previste tra giugno e luglio 2021: "Certo, è un po' sorprendente che si riesca a parlare di pubblico all'Europeo a giugno quando non si sa ancora quale sarà la situazione vaccinale, che è la risposta che viene sempre data al mondo dello spettacolo quando chiede se ci sono previsioni per la ripartenza", prosegue Mazza. "Tutti vogliamo che si possano tornare a realizzare gli spettacoli dal vivo: la prima data fissata era il 27 marzo, che poi non si è avverata. L'obiettivo adesso è avere per questa estate la possibilità di ingressi contingentati, per consentire attività almeno in minima parte”. A questo punto, conclude Mazza, "se si vuole ragionare su una riapertura degli stadi, anche al 25%, va convocato urgentemente un tavolo per stabilire le modalità di riapertura degli show dal vivo: se c'è una possibilità va perseguita, chiaramente con tutte le precauzioni dal punto di vista sanitario. Ricordo che abbiamo realizzato il Festival di Sanremo senza pubblico. Se però si muove il mondo del calcio, allora le misure arrivano. Non è accettabile”.