40 anni fa la prima puntata di "Quark", il programma che ha reso popolare la scienza

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quark

La celebre trasmissione di divulgazione scientifica di Piero Angela debuttava su Rai1 il 18 marzo 1981 con una formula vincente e innovativa, un linguaggio semplice e uno stile asciutto e rigoroso. E una sigla indimenticabile

Si può fare divulgazione sulla divulgazione? È quello che proviamo umilmente a fare in questo pezzo in cui celebriamo i 40 anni di Quark, la celebre trasmissione scientifica ideata e condotta da Piero Angela che debuttò su Raiuno nella seconda serata di mercoledì 18 marzo 1981.

Il titolo

Cosa vuol dire Quark? Cos'è un quark? Nella fisica delle particelle, un quark è una particella elementare, costituente fondamentale della materia. Più quark formano insieme protoni e neutroni e di conseguenza i nuclei atomici. Insomma, un quark è l'origine di tutte le cose, “i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È un po' un andare dentro le cose”, dichiarò Piero Angela in una delle prime puntate nel 1981.

 

Il conduttore

Piero Angela, 92 anni, torinese, è uno dei più conosciuti e apprezzati giornalisti scientifici d'Italia. In RAI praticamente dagli inizi della televisione, nel 1954 divenne corrispondente del Telegiornale prima da Parigi e poi da Bruxelles. Appassionato di scienza, si affermò come il principale volto della divulgazione scientifica nella tv pubblica, curando numerosi programmi d'approfondimento sulla corsa allo spazio e imponendosi definitivamente come autore e conduttore di Quark, programma dalla formula innovativa che passava dai documentari in stile BBC ai cartoni animati (disegnati da Bruno Bozzetto) per illustrare e semplificare i concetti scientifici più complessi.

 

La sigla

Celeberrima, più volte copiata e anche parodiata nelle imitazioni televisive, è l'Aria sulla Quarta Corda di Johann Sebastian Bach, nell'arrangiamento degli Swingle Singers. Quel che forse non conoscete è la primissima versione della sigla, un paesaggio tridimensionale che vediamo come sorvolato da un aereo: un trionfo di computer grafica anni Ottanta che sembra uscito direttamente dal rendering di Tron, firmato da uno dei pionieri del genere, l'americano Melvin Lewis Prueitt. 

Appassionato di musica jazz e provetto pianista, Piero Angela spiega in questo video il motivo della scelta: “A Bruxelles nel 1967 vidi un concerto degli Swingle Singers, un gruppo vocale che cantava musica barocca. Comperai il loro disco ed era così bello che lo usai per un programma sullo spazio nel 1969, pochi anni dopo diventò il marchio musicale di Quark”.

Gli spin-off

Nei decenni, Quark si è evoluto e allargato fino a sviluppare tutta una serie di trasmissioni derivate, a cominciare da Il mondo di Quark, che mostrava documentari antropologici sulle diverse civiltà nel mondo. E poi ancora Quark Economia, Quark Europa, La macchina meravigliosa, documentario in otto puntate dedicato al funzionamento del corpo umano, Il pianeta dei dinosauri, e poi la celebre evoluzione in Superquark, che nel 1995 è sbarcato anche in prima serata, in versione allungata.

 

I VOLTI NOTI

Quark ha reso familiare una lunga serie di professori, divulgatori e giornalisti scientifici di talento, a cominciare naturalmente da Alberto Angela, figlio di Piero, che ha debuttato nel 1993 con Il pianeta dei dinosauri, in cui metteva in mostra la sua preparazione in materia di archeologia e paleontologia, prima di allargare il raggio a tutti gli altri settori della scienza per cui è diventato sempre più noto. Tra i volti lanciati, star di Youtube e dei podcast con le sue seguitissime lezioni di storia, c'è anche il professor Alessandro Barbero, che ha debuttato a Quark già nel 2007 con una rubrica di usi e costumi storici, e successivamente con la rubrica Dietro le quinte della storia.

Il futuro

Tra le qualità di Quark c'era anche quella di spingersi a immaginare il futuro: scenari suggestivi, previsioni sul mondo animale, sulla tecnologia, sulla salute del pianeta, sulla corsa allo spazio... in questo frammento del 1986, Piero Angela dà la sua personale visione di come sarebbe stato il pianeta nel 2011, 25 anni più tardi.

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