
Un anno fa, il 19 luglio 2019, scompariva il regista e sceneggiatore romano: ecco i lavori più importanti della sua carriera

Un anno fa se ne andava Mattia Torre, 47 anni, uno degli autori comici più brillanti e intelligenti del cinema e della televisione italiana. Un anno dopo è ancora vivo nel ricordo di amici, colleghi e appassionati: Sky Cinema lo ricorda domenica 19 luglio con una maratona-tributo con tutti i suoi lavori più celebrati e uno speciale curato da Francesco Castelnuovo.

La sua serie tv più conosciuta e celebrata è senz'altro "Boris", che a oltre dieci anni dall'uscita vanta ancora un seguito di fan e ammiratori in crescita costante e centinaia di pagine e account social con battute e citazioni. Scritta con Luca Vendruscolo e Massimo Ciarrapico, "Boris" racconta le vicende della troupe e del cast di una scalcagnata fiction televisiva.

"Boris" si è sviluppata nell'arco di tre stagioni, dal 2007 al 2010, e nei vari episodi compare una grande quantità di guest star, da Corrado Guzzanti (nel doppio ruolo di un attore e del suo agente-prete) a Giorgio Tirabassi, da Nicola Piovani a Paolo Sorrentino, da Filippo Timi a Valerio Mastandrea.

Tra i monologhi più citati della serie, quello sull'Italia in preda a una specie di "locura", recitato dallo "sceneggiatore" Valerio Aprea: parole che a distanza di 10 anni sembrano più che mai attuali e profetiche sullo stato del Paese.

Nel 2011 da "Boris" è stato tratto anche un film di uguale successo, in cui cast e troupe venivano coinvolti nella realizzazione di un cine-panettone ispirato al best-seller "La Casta".

Peraltro un "cinepanettone" Torre poi l'ha scritto davvero, o comunque un film di Natale: "Ogni maledetto Natale" (2014), con Alessandra Mastronardi e Alessandro Cattelan che fanno visita alle rispettive famiglie tra la cena del 24 e il pranzo del 25 dicembre.

La prima sceneggiatura per il cinema di Torre risale al 2002, anche se era stata scritta nel 1996 e aveva anche ricevuto il prestigioso Premio Solinas: "Piovono mucche", commedia ambientata in una comunità di disabili per la regia dell'amico Luca Vendruscolo, con Alessandro Tiberi come protagonista.

Tra gli altri lavori di Torre ricordiamo anche "Dov'è Mario?", miniserie in 4 episodi scritta per Sky nel 2016, con l'amico Corrado Guzzanti come protagonista.

Tra gli altri storici amici c'è anche Valerio Mastandrea, protagonista nel 2018 della serie in 8 episodi "La linea verticale" di cui Torre era anche regista: un uomo di 40 anni scopre di essere malato di tumore e deve affrontare il difficile percorso di cura e riabilitazione, aiutato dalla compagna (Greta Scarano).

Proprio Valerio Mastandrea, insieme a Paola Cortellesi, è il protagonista dell'ultimo lavoro di Torre, uscito a gennaio per la regia di Giuseppe Bonito: "Figli", tratto da un monologo dello stesso Torre ("I figli invecchiano"), è una commedia sulle difficoltà di portare avanti la vita di coppia dopo essere diventati genitori.