"La lettura è immortale". Sintetizza così, Francesco Montanari, il suo amore per i libri. L'attore ha portato sul palco del Napoli Teatro Festival Italia Perché leggere i classici, dello scrittore Italo Calvino
Il grande pubblico lo ha conosciuto nei panni del Libanese, in Romanzo Criminale - La serie, trasmessa da Sky la prima volta nel 2008.
Francesco Montanari, da allora ha lavorato molto anche per il cinema e la televisione, ma di tanto in tanto torna al suo primo amore: il teatro.
SUL PALCO A NAPOLI PER LEGGERE ITALO CALVINO
Lo ha fatto anche al Napoli Teatro Festival Italia, nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, dove è andato in scena con un testo di Italo Calvino dal titolo Perché leggere i classici. “Il tentativo di questo spettacolo è levare il piedistallo dall’idea che uno possa avere il pregiudizio dell’autore che è una persona strana, è un alieno che sta lì e scrive questi tomi che non parlano a nessuno”, spiega l’attore.
un feticista della lettura
Con lui, diretti da Davide Sacco, c’è anche Guglielmo Poggi. I due si divertono, portando sul palcoscenico anche un po’ delle loro vite. “E’ un lavoro, quello che portiamo in scena, dove c’è tanto divertimento. Portiamo le nostre vite personali, il nostro amore per la lettura, io sono un feticista della lettura, leggo sempre ad alta voce e vengo anche un po’ ghettizzato per questo; poi - è chiaro - faccio l’attore e me la cavo così. Il tentativo è tanto divertimento e passione per la materia che trattiamo, che è la materia umana”, confida Francesco.
la lettura non e' in via d'estinzione
Un amore per la lettura che Montanari ribadisce una volta di più. “Vogliamo che sia chiaro che la lettura non è un animale morto e in via d’estinzione in quanto tale; la lettura può assolutamente stare in un’epoca in cui esiste la tecnologia ed esisterà sempre di più. La lettura è immortale, l’approccio di un essere umano che prende una penna, un computer o un telefono e scrive, quella è una forma di comunicazione primaria”.
A Napoli Teatro Festival Italia c'è anche Silvio Orlando con "La vita davanti a sé" di Romain Gary.