Saverio Raimondo: quattro chiacchere sulla nuova stagione di Comedy Central News

Spettacolo

Paolo Nizza

Saverio Raimondo torna con la quinta stagione di CCN (Comedy Central News) , ogni settimana a partire da venerdì 24 maggio alle 23.00 su Comedy Central. Abbiamo incontrato il "satiro" che ci ha svelato le tante novità dello show, a partire dal suo matrimonio con Valentina Nappi. Leggi l'intervista

Saverio Raimondo ha la genialità di uno Schiaffino, come cantava Paolo Conte. Parimenti all’immenso calciatore uruguagio il satiro ti sorprende con battute inusitate, paradossi immaginifici, imprevedibili considerazioni sul sesso e sulla politica. E quando ride ricorda il finale del film il Tesoro della Sierra Madre con Walter Houston che scoppia in una contagiosa e fragorosa risata di fronte all’atroce beffa del destino. In fondo, chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo, scriveva Leopardi. Certo, da vicino Saverio Raimondo potrebbe ricordare un po’ Luigi Di Maio. Ma rispetto al politico, il comico si diletta in un uso corretto e financo sfrontato del congiuntivo ed è molto più elegante nel look. A partite dal 24 maggio ritroveremo Saverio, dietro la scrivania più americana della televisione italiana, ovvero quella di CCN, il cult show giunto alla quinta edizione e in onda solo su solo su Comedy Central (in esclusiva su Sky al canale128). In questa edizione gli Ospiti di Raimondo saranno Arisa, Andrea Delogu e Francesco Montanari, Chiara Francini, Giancarlo Magalli, M¥SS KETA, Daniele Piervincenzi e Massimiliano Rosolino. Protagonista della prima puntata sarà l’intrigante Valentina Nappi. Ma molte sorprese ci riserva lo show del comedian più amato d’Italia, un artista coraggioso e autentico dall’inconfondibile stile pungente, provocatorio e surreale.

Quali novità ci aspettano in questa nuova edizione di CCN?

Molte sorprese, assolutamente coerenti rispetto alle precedenti quattro stagioni. Si tratta quindi di un ulteriore evoluzione del programma. Ogni due anni smontiamo e rimontiamo lo show, perché il senso di CCN è quello di sperimentare. Quest’anno il programma è un vero e proprio magazine satirico molto ricco di contenuti. Ogni puntata sarà introdotta da una versione di me a cartoni animati. E per la prima volta farò battute sulla stretta attualità, su quello che è accaduto in settimana. Come nelle passate edizioni, avremo molti ospiti, ma quest’anno li porteremo in esterna. Quindi non li intervisterò più in studio, ma a bordo della CCN Mobile, una limousine in cui in ogni puntata farò insieme all’ospite esperienze diverse. Per esempio, per l’esordio di CCN sposerò Valentina Nappi.

E com’e andata con la volitiva pornostar?

Bene, ha detto sì. Dobbiamo ancora consumare il matrimonio, magari nella prossima stagione. Però il primo tassello è stato messo.

Altre novità?

In questa edizione le fake interview di CCN, lo spazio in cui intervisto personaggi inarrivabili, è diventato un appuntamento fisso. Ogni puntata dello show si chiuderà con una intervista impossibile. E in occasione della prima puntata che andrà in onda il 24 maggio, in vista delle elezioni europee tratteremo tutti i temi comunitari, dall’uscire o meno dall’euro alle migrazioni. Infine l’ultima puntata sarà in versione distopica, ambientata nel 2030. Chiuderemo quindi in maniera futuribile.

Come hai scelto gli ospiti di questa edizione?

Il criterio principale è stato quello della varietà e anche dello spiazzamento. Io cerco sempre di non prendere in giro l’ospite, ma di prendermi in giro io. Attraverso l’ospite, metto in ridicolo me stesso: credo di esserci riuscito, poi sarete voi a giudicare. E poi quest’anno la novità delle esterne ci ha permesso, per esempio di portare Arisa a cantare in un karaoke cinese. Peraltro Arisa ha dimostrato un’ironia e una simpatia davvero uniche.

Immagino non mancheranno le rubriche in CCN.

Certo, il programma non sono solo io. CCN è una casa aperta anche ad altri comici di nuova generazione. In questa quinta stagione ci saranno Michela Giraud, Martina Catuzzi ed Edoardo Ferrario. Nello specifico nonostante la moda imperante nella tv italiana di spiegare le cose ai più piccini (in realtà nel nostro Paese, i bambini sono pochi e non contano nulla, Michela farà dei tutorial per i vecchi (che sono molti e contano molto). Invece Martina, la nostra fashion blogger, commenterà la moda delle divise, molto apprezzate dal nostro ministro degli Interni, e l’exploit dei gilet gialli. Infine Edoardo, grazie alle sue doti trasformistiche darà vita a un quiz chiamato Populist in cui si sfideranno il popolo e le élite. Due entità in guerra tra loro che hanno finalmente trovato il loro terreno di battaglia.

Saverio tu sei un fucinatore di ilarità, ma a te cosa fa ridere?

Il mio grande amore umoristico resta Woody Allen, adoro i suoi film. A me è piaciuto persino To Rome With Love. In generale ho uno spiccato senso del ridicolo e quindi noto il ridicolo che c’è in ciascuno di noi e in generale nella razza umana. Certo è un riso amaro, come dicono quelli bravi.

Quindi è dall’osservare gli altri che nasce la tua comicità?

Credo di sì. Come una sorta di terzo occhio che però nota solo le cose ridicole.

Hai scritto un esilarante e meraviglioso libro sull’ansia. Sei ansioso prima di andare in scena?

Sempre e moltissimo.

Più nel lavoro o nella vita?

Forse nel lavoro si concentrano maggiormente le mie ansie, perché nella vita ho accettato il fatto di non potere avere il controllo su ciò che accadrà.

Tu sei un grande cinefilo, non hai mai pensato di lavorare nel cinema?

In effetti ho una grande passione per il grande schermo. Peraltro sono laureato in analisi dei film al Dams. Quindi posso analizzarti Notorious fotogramma per fotogramma. E siccome ultimamente farmi questa domanda sono in tanti sto cominciano a pensarci.

Invece Sanremo?

Hanno provato a richiamarmi dopo il successo del dopofestival del 2015 e poi ci hanno ripensato. Secondo me continueranno a ripensarci. Credo anche malvolentieri. C’era una parte che mi avrebbe voluto, ma poi le condizioni, che poi sono le condizioni in cui versa il nostro Paese, hanno impedito il mio ritorno.

Allora potresti condurre gli Oscar

Non me lo chiederanno mai.

Non ne sarei così certo, in fondo nel 2013 li ha condotti Seth MacFarlane con cui secondo me hai delle affinità.

Ti ringrazio, ma in realtà mi pare che alla cerimonia degli Oscar stiano cercando di eliminare questa figura. Io credo sia finita l’era del presentatore. E penso sia un’idea che dovremmo adottare anche in Italia. Anche io in CCN non sono certo un presentatore tradizionale, uno da “ed ecco a voi”. Magari potrei andare agli Oscar per ritarare la statuetta per quel famigerato film che magari un giorno farò.

A proposito di satira, la pensi come Puskin che scriveva “Dove non arriva la spada della legge arriva la frusta della satira", o come Woody Allen che nel film Manhattan diceva "Ma la forza fisica va sempre meglio coi nazisti, perché è difficile satireggiare un tizio con le svastiche addosso"?

Oggettivamente, ha ragione Woody Allen. Di satira sul nazismo e sul fascismo ne abbiamo fatta tanta, ma come vedete non è servita a molto.

A questo proposito la realtà in cui viviamo e così surreale che e volte sembra una fiction.

Sì, è vero. L’attualità è grottesca. Infatti adesso stanno correggendo la realtà in modo che si adegui alle fake news e non viceversa. A parte le battute, io non sono di quelli che pensano che la realtà superi la satira. Perché la satira ha la fantasia, un potere che dobbiamo riscoprire. La realtà resterà sempre ancora alle leggi della fisica checché ne dicano i terrapiattisti. Noi satiri non dovremmo limitarci a leggere i giornali ma usare la forza dell’immaginazione.

Preferisci gli spettacoli dal vivo o la tv?

Sono due cose molto diverse per me, tant’è che il materiale che porto ai live è completamente differente da quello che porto in tv e viceversa. E non potrei fare a meno di entrambe. Come non posso a fare a meno di scrivere. Dopo il libro sull’ansia, questa estate inizierò un nuovo libro.

E tra 10 anni come ti vedi?

Temo alto uguale. Si invecchia, ma non si cresce, innanzitutto spero di vedervi perché significherebbe vivere altri 10 anni e non è male. Comunque spero di continuare a fare quello che faccio, sempre meglio e di riuscire sempre ad alzare l’asticella.

Infine, perché guardare CCN?

Perché è un programma che fa ridere. Lo posso dire con certezza scientifica. Quest’anno abbiamo molti contributi esterni che abbiamo mostrato al pubblico e le persone ridevano di gusto. E non erano figuranti ma persone.

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