Il 25 dicembre e il primo gennaio appuntamento da non perdere su Sky Cinema Uno con le nuove storie dei delitti del Barlume. Per l’occasione abbiamo incontrato una delle protagoniste più amate di questa fiction, ovvero Vittoria Fusco, il commissario più volitivo e ironico della tv, interpretato dalla talentuosa Lucia Mascino.
Marco Aurelio scriveva che “Niente ha il potere di allargare tanto la mente quanto l’investigazione sistematica dei fatti che si possono osservare. “
Lo sa bene Vittoria Fusco, il commissario di Pineta, sempre pronto a vigilare, dedurre, interrogare per scoprire i colpevoli di un misfatto. Certo diciamo che l’amena cittadina balneare non pare popolata da intelligenze sopraffine, Dagli agenti Cioni e Govoni, passando per l’assicuratore Pasquali, la Fusco è costretta a confrontarsi quotidianamente con personaggi che sono molto più una croce che una delizia. Ma grazie alla bravura e alla simpatia di Lucia Mascino, il commissario riesce a essere inflessibile e al tempo stesso misericordiosa. Perché in fondo, molto in fondo si è affezionata a questa umanità ineluttabilmente sprovveduta e sciocca.
Quanto è cambiato nel corso degli anni il tuo personaggio?
“È mutato soprattutto tra la prima e la seconda stagione, dove ha compiuto, un grande salto, una sorta di volo pindarico. Lentamente, è diventato più presente nelle storie, ed essendo aumentati i personaggi è diventato un polo di aggregazione di quelli che ruotano intorno al commissariato. E quindi questa donna molto ironica, ma al tempo stesso molto severa è diventata protagonista di tanti momenti comici visto che è spesso circondata da incapaci, interpretati da attori bravissimi. E grazie all’ottima scrittura dei personaggi risultano ricchi di sfumature, al netto della loro imperizia. Basta pensare a Cioni e Govoni; è una bella gara a chi fa più danno; uno perché non fa, l’altro perché fa male. Infine c’è Paolo Pasquali che è un mondo a sé. Al di là dell’onore di recitare con Corrado Guzzanti, il suo personaggio offre mille spunti per dialoghi spassosi. Pasquali è un impiastro sempre tra i piedi. Una figura ambigua, forse pericolosa, addirittura l’indiziato maggiore di un omicidio. Però potrebbe essere anche innocente. Insomma Pasquali è un altro di quelli che bisogna tenere un po’ a bada.”
Infatti, la Fusco risulta un commissario molto originale per la tv
“Sì, in fondo nel panorama italiano, ma anche straniero, non c’è un commissario cosi volitivo e divertente. Di solito ci sono due tipologie nelle serie tv; l’avvenente bionda o la caratterista più sbilanciata sul versante comico, In questo senso le storie dei Delitti del Barlume hanno fatto confluire queste due figure in un unico personaggio. Peraltro nei romanzi il commissario era un uomo.”
A questo proposito, ti piacciono i gialli? Li leggi?
“Non mi definirei una giallista o un’appassionata di letteratura thriller. Anche se ho dormito nell’albergo dove Agatha Christie ha scritto “Assassinio sull’Orient Express”. Comunque, mi intriga la scoperta. Infatti quando gioco con i miei nipoti, ci divertiamo con dei giochi di detection. Ecco dire che preferisco l’investigazione al pettegolezzo. Preferisco scoprire qualcosa invece di chiacchierare di qualcosa che sai già.”
Il tuo personaggio uscirebbe a cena con qualcuno dei protagonisti dei Delitti del Barlume?
“Se si tratta di una cena in amicizia, probabilmente anche con Cioni e Govoni, Se invece si tratta di un appuntamento galante, bisognerebbe chiedere al regista Roan Johnson di inventarsi un nuovo personaggio.”
A proposito di passione, come è stato il bacio con un personaggio femminile ne Il Battesimo di Ampelio?
“Ma è stata soprattutto una lezione di vita a Govoni, Un modo di dimostrargli che se una cosa la desideri devi lottare per ottenerla, Insomma un gioco fatto per lui che ci guardava allibito.”
Tu hai recitato molto anche in teatro. E una cosa ti è servita per lavorare in tv?
“Sì. Moltissimo, Intanto perché ti allena molto la memoria e poi ti aiuta perché in teatro hai l’obbligo di far accadere qualcosa in quel momento e non demandi al montaggio o alla visione di qualcun altro. In fondo quando si gira un film o un a serie tv è la troupe è il nostro pubblico. E poi il teatro aiuta a restare con i piedi per terra.”
C’è un momento in queste ultime storie che ricordi con piacere?
“C’è una scena in cui recito insieme a Corrado Guzzanti e al regista Roan Johnson che per l’occasione interpreta l’avvocato di Pasquali, La sequenza dura 6 minuti ed è stata fatta una performance fatta in assoluta libertà. Il regista non era dietro la telecamera, ma in scena e quindi nessuno ci osservava da fuori. E’ stato un po’strano, ma anche entusiasmante.