In una lunga intervista concessa a Le Monde, l'artista francese ha dichiarato di non voler fare "il film di troppo" e di aver avuto un unico rimpianto nella sua carriera: non aver lavorato con una regista donna
Alain Delon ha annunciato il ritiro dal cinema a 82 anni. In una lunga intervista a Le Monde, l'attore francese ha dichiarato di essersi convinto, dopo "una carriera talmente eccezionale", a fermarsi e "non fare il film di troppo". Unico rimpianto? Non aver mai girato un film diretto da una donna.
L'intervista d'addio
"I registi con i quali potrei girare sono morti: vi giuro, oggi, non vedo chi potrebbe farmi fare un film. O allora, dovrebbero propormi una storia da impazzire", ha detto l'attore al quotidiano. Il rimpianto è quello di non aver mai recitato diretto da una regista: "Vi rendete conto, non mi è mai successo. Sono le donne che mi fanno fare il cinema. Sono state le donne a volermi, a farmi, a darmi tutto, donne che si sono innamorate di me. Hanno avuto minimo, sei o sette anni di più di me. E allora, negli occhi di queste donne, volevo vedere che io ero il più bello, il più grande, il più forte e per questo sono diventato attore". Alain Delon lascerà il cinema ma non la recitazione tout court: si esibirà infatti in una pièce teatrale che si intitola "Le Crépuscule d'un fauve" di Jeanne Fontaine"
La gioventù
Alain Delon è nato l'8 novembre del 1935 a Sceaux, comune francese nel Nord del Paese. Ha avuto un'infanzia e un'adolescenza complicate, soprattutto a causa del divorzio dei genitori. Inizia a recitare all'età di 14 anni, quando decide di lasciare la scuola. A 17 anni si arruola nella marina francese e nel 1953 viene destinato all'Indocina. Congedato dopo cinque anni, torna in Francia dove deve affrontare condizioni di ristrettezza economica. Notato per la prima volta al Festival di Cannes, dove era stato invitato dall'attore Jean-Claude Brialy, si trasferisce successivamente a Roma, esordendo sul grande schermo nel film del 1957 "Godot" del regista e sceneggiatore francese, Yves Allégret.
Gli esordi e il successo
Il primo ruolo da protagonista arriva nel 1958 nel film "L'amante pura". Sul set conosce e si innamora dell’attrice Romy Schneider, con cui forma per alcuni anni una delle coppie d’oro del cinema europeo. A lanciare definitivamente la carriera di Delon è il ruolo del subdolo Mr Ripley nel film "Delitto in pieno sole". Sarà poi Luchino Visconti a valorizzare il talento interpretativo dell'artista francese. Per il regista italiano, Delon recita nei panni del timido e malinconico protagonista di "Rocco e i suoi fratelli" del 1960, la storia tragica di cinque fratelli lucani immigrati a Milano, e in quelli Tancredi Falconeri, protagonista de "Il Gattopardo" del 1963, adattamento dell’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e vincitore della Palma d’Oro al Festival del cinema di Cannes. Delon lavora anche con un altro maestro del cinema italiano, Michelangelo Antonioni, in "L'eclisse" (1962).
Gli anni Settanta
Nel corso degli anni '70 Delon recita in altre pietre miliari della sua già ricca filmografia: "La prima notte di quiete" del 1972 di Valerio Zurlini, in cui interpreta la parte di un professore che inizia una relazione con una delle sue allieve; "L'assassinio di Trotsky" (1972) e "Mr. Klein" (1976), entrambi di Joseph Losey. Nel primo è il famoso sicario Ramón Mercader, celebre per l'uccisione di Lev Trockij, mentre nel secondo interpreta un collezionista d'arte che scopre l'esistenza di un uomo che cerca di rubargli l'identità. Dopo una battuta d'arresto, in cui prende parte a polizieschi e thriller minori, torna al cinema d'autore negli anni '90 con "Nouvelle vague" (1990) di Jean-Luc Godard, "Cento e una notte" di Agnès Varda (1995) e "Uno dei due" (1998) di Patrice Leconte. A causa di problemi di salute, però, le sue apparizioni sul grande schermo si riducono progressivamente.