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Giffoni 2018, Sam Claflin porta il rispetto per l’ambiente e una storia d’amore

Spettacolo

Fabrizio Basso

Sam Caflin durante l'intervista

E’ uno dei momenti più attesi di Giffoni 2018. Il protagonista è Sam Claflin, in uscita il 29 agosto con Resta con me, ma che abbiamo visto protagonista, tra gli altri in Pirati dei caraibi, i Pilastri della Terra e Hunger Games. Lo abbiamo incontrato e intervistato

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(@BassoFabrizio
Inviato a Giffoni Vallepiana)



Giffoni è come una sirena, incanta. E Sam Claflin non ha resistito al suo richiamo e ci è tornato per la seconda volta per incontrare i ragazzi che popolano, per dieci giorni, Giffoni Vallepiana, a pochi chilometri da Salerno. Lo abbiamo incontrato e intervistato

Sam ci parli di Resta con me, il suo nuovo film.

Una storia d’amore unica nel film, di solito in molte storie d’amore c’è conflitto, avviene anche nei film con grossi conflitti con gente che grida. Qui è diverso, la storia d’amore che ho con mia moglie è simile, se ci sono litigi non vanno mai oltre il non essere d’accordo, mai violenza fisica o verbale.
E’ la sua seconda volta a Giffoni. Cosa i ragazzi possono imparare da questo film?
Penso che il fatto che il festival è indirizzato ai ragazzi, entità uniche, sia una esperienza importante. Loro giudicano i film, non sono giudicati ed è fondamentale. Una esperienza importante e unica.
I ragazzi di Giffoni cosa possono imparare da Resta con me?
Spero che le persone si ispirino a questo film, è la storia di una donna eccezionale che vive una esperienza tremenda. Spero che aiuti la gente a diventare migliore.
Come si è preparato al ruolo?
La prima cosa che posso dire è che abbiamo fatto la fame. Arrivavo da un film dove avevo preso peso. Il regista mi ha detto: puoi fare tutto ma non il marinaio. Siamo dimagriti insieme, abbiamo imparato l’arte del navigare.
La prima volta a Giffoni ha presentato un film sull’eutanasia, questa volta si parla di sopravvivenza: quanto il cinema può aiutare i ragazzi ad affrontare la vita?
Oggi viviamo in un mondo difficile, certe tematiche sono utili. In Hunger Games insegniamo che chi governa non sempre ha ragione. I ragazzi devono imparare ad affrontare la vita anche attraverso il nostro lavoro. Vanno aiutati ad acquisire le capacità di ragionare e affrontare le tematiche da adulti e non da ragazzini. Vanno educati ad affrontare il mondo degli adulti, soprattutto oggi che siamo invase di notizie.
Giffoni affronta tematiche sociali. Una è quella dell’acqua (fortemente sostenuta da Sky): come sensibilizzare ulteriormente i giovani a proteggere l’ambiente?
Finalmente si capisce che l’ecologia va affrontata con serietà. Per me la fauna che sta nell’acqua è un aspetto fondamentale per la vita di tutti noi. E’ preoccupante inquinare l’acqua e dove vivono migliaia di specie. Non sono esperto in questo campo ma sono felici che ci sono movimenti che vanno in quella direzione.
Emotivamente è stato impegnativo?
Ci sono elementi della storia dove ho messo parte di me. Il fatto che la vera protagonista fosse presente e abbia letto la sceneggiatura è stato importante per tutto il film. Ha partecipato alle scene anche emotivamente e ha pianto a vedere alcune mie interpretazioni da lei considerate molto realistiche.
Nel film è un fantasma.
Ho sempre recitato come se fosse realmente lì, mai pensato che fosse una proiezione nella mente.
Che linee si dà nella scelta dei ruoli?
Amo la sfida, cerco sempre ruoli diversi. So che molti lo fanno ma non è la mia idea. La fisicità è importante senza tralasciare gli aspetti emotivo e mentale.