Oscar, l’Academy e quei vincitori inaspettati

Spettacolo

Floriana Ferrando

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In attesa di scoprire i vincitori della 90esima edizione del premio più ambito del cinema, ecco tutti gli attori e i titoli meritevoli “dimenticati” e quelli, invece, premiati ma che mancano dell’appoggio di pubblico e critica

Anche la giuria degli Academy prende dei granchi. Che si tratti di attori nominati o di premi assegnati, capita che alcuni dei film e interpreti considerati più meritevoli da pubblico e critica vengano snobbati dall’Academy, a favore di altri meno quotati.

IERI E OGGI, 90 ANNI DI OSCAR
 

IMBARAZZO DA OSCAR® FRA GAFFE, NUDI E SCIVOLONI 

Dove è finita Betty Gabriel?
Prendiamo le nomination di quest’anno. In lizza per la 90esima edizione degli Oscar® nella categoria Miglior attrice non protagonista non vi è l’ombra di Betty Gabriel. L’attrice interpreta Georgina nel film Scappa - Get Out, che se vincesse sarebbe il primo film horror a conquistare un Oscar®. Eppure in molti pensano che quel modo di recitare quasi “in punta di piedi” intorno alla trama e ai personaggi centrali facciano di lei uno degli elementi più spettrali e inquietanti dell’intera pellicola. Come quella scena in cui si ritrova sola con il protagonista Daniel Kaluuya alias Chris Washington e sul suo viso scorrono in una manciata di secondi le più svariate ed emblematiche espressioni, che la rendono così un elemento centrale della narrazione.



Gli esclusi
Ai maschietti non va meglio. Sono almeno tre i nomi (ingiustamente) esclusi dalla corsa all’Oscar® per il Miglior attore non protagonista: si tratta di Tracy Letts (Lady Bird), Graham Greene (I segreti di Wind River) e Jacob Tremblay (Wonder). Il primo è un padre disoccupato che fornisce alla pellicola di Greta Gerwig il giusto equilibrio tra dramma e sobrietà, il secondo è uno strambo agente di polizia dal discutibile umorismo, mentre il ragazzino sfigurato interpretato da Tremblay rappresenta una figura cruciale all’interno della storia e la performance dell’attore è “qualcosa di davvero meraviglioso”.



Gli Oscar® inaspettati
Ci sono anche dei casi in cui a stupire sono proprio i film premiati. Fra gli Oscar® più inaspettati ricordiamo quello assegnato a Il discorso del Re, film del 2011 che ha saputo sbaragliare la concorrenza di titoli molto validi e innovativi come Il cigno nero, Inception, The Social Network, Toy Story 3 e persino 127 ore. E ancora, che dire di Shakespeare in Love? A gareggiare al fianco del film nell’edizione del 1999 c’erano due colossi di un certo spessore come La sottile linea rossa e Salvate il soldato Ryan, che si sono visti soffiare il premio dalla pellicola diretta da John Madden e interpretata da Gwyneth Paltrow e Joseph Fiennes.



Quei capolavori senza Oscar®
La webzine Ranker.com ha messo in fila alcuni titoli cult della storia del cinema che, però, sono stati snobbati dalla giura dell’Academy. D’altronde, i veri successi al cinema sono quelli che lasciano il segno e di cui si parla ancora a distanza di anni dall’uscita, ed è difficile credere che film del calibro di The Shining, Cantando sotto la pioggia e Fa' la cosa giusta non abbiamo vinto neppure un premio. È il caso, fra gli altri, di Le ali della libertà, film diretto da Frank Darabont con Tim Robbins e Morgan Freeman, che nel 1994 torna a casa a mani vuote nonostante sette nomination, vedendo premiare come Miglior film la pellicola Forrest Gump. O di Psycho, l’horror per eccellenza di Alfred Hitchcock che non ha vinto neppure una statuetta, pur vantando quattro candidature.

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