Da "Sciuscià" a "La grande bellezza", i film italiani da Oscar
SpettacoloDai successi di Fellini e De Sica alla più recente vittoria di Sorrentino: ecco le pellicole che hanno trionfato nella categoria dedicata al "Miglior film straniero"
In vista della novantesima edizione degli Oscar, in scena il 4 marzo a Los Angeles, l'Italia farà il tifo per "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino, ma non ci sarà nessuna pellicola prodotta nel Belpaese tra le candidate al titolo di Migliori Film in Lingua non Inglese. "A' Ciambra" di Jonas Carpignano non è riuscito ad entrare nella cinquina, e non potrà tentare di ripetere l’impresa già riuscita, negli anni passati, a molti capolavori della cinematografia nazionale. L'Italia detiene infatti il record come Paese più premiato agli Oscar con ben 14 vittorie: undici nella categoria Miglior Film straniero e tre ottenute in una sezione "Speciale", prima che fosse istituito il premio per le pellicole in lingua non inglese. Da De Sica a Sorrentino ecco chi è riuscito a portare a casa l'ambita statuetta.
Le prime vittorie
Ad aprire le danze fu, nel 1948, "Sciuscià" di Vittorio De Sica: la pellicola ottenne un Oscar speciale, perché all'epoca non esisteva ancora la categoria dedicata ai Film stranieri. Il regista si concesse un bis nel 1950 con "Ladri di biciclette", ad oggi considerato uno dei manifesti del realismo italiano. Nel 1951 la statuetta andò invece a "Le mura di Malapaga" di René Clément, realizzato in co-produzione con la Francia.
I successi di Fellini
La prima pellicola italiana premiata ufficialmente nella categoria istituzionale del "Miglior film straniero" fu nel 1957 "La strada" di Federico Fellini, con Anthony Quinn e Giulietta Masina. Portano la firma del grande cineasta romagnolo anche i due film successivi premiati con l'Oscar: nel 1958 fu la volta di "Le notti di Cabiria", e nel 1964 toccò a "8 ½", con Marcello Mastroianni nei panni di un regista in crisi. L'ultima vittoria italiana della decade, nel 1965, fu "Ieri, oggi e domani" di Vittorio De Sica, con protagonista la coppia Loren/Mastroianni.
Gli anni '70
Gli anni ’70 si aprirono con la vittoria, nel 1971, di "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri, uno dei capolavori del cinema di denuncia sociale. L'anno successivo la statuetta tornò nelle mani di Vittorio De Sica grazie a "Il giardino dei Finzi-Contini", adattamento dell'omonimo romanzo di Giorgio Bassani. Il quarto Oscar per Federico Fellini arrivò invece nel 1975 con "Amarcord", malinconico ritratto dell'infanzia del regista nella ridente provincia romagnola.
Da Tornatore a Sorrentino
Dopo la vittoria di Fellini, bisognò attendere ben 15 anni perché l'Oscar tornasse in Italia: l'impresa riuscì, nel 1990, a "Nuovo cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore. Nel 1992 fu la volta di "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores, incentrato sulle avventure di un gruppo di militari italiani su un'isoletta greca dell'Egeo nel 1941. Sette anni più tardi, nel 1999, gli Academy Awards videro il trionfo di "La vita è bella" di Roberto Benigni: oltre alla statuetta per il Miglior Film straniero, la pellicola portò a casa anche quelle per il Miglior Attore protagonista e la Miglior Colonna sonora. L'ultimo film italiano premiato con l'Oscar è stato, nel 2014, "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino. In molti, ricordano il singolare discorso del regista partenopeo al Dolby Theatre: "Grazie alle mie fonti di ispirazione: Federico Fellini, Talking Heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona" dichiarò emozionato ritirando l’ambita statuetta.