Oscar 2018, Gabriele Ciampi racconta le musiche in corsa per la statuetta

Spettacolo

Fabrizio Basso

Gabriele Ciampi

Lui si chiama Gabriele Ciampi ed è un maestro di musica ed emozioni. Il suo ultimo album, In Dreams Awake, è una carezza all'anima. E' stato in giuria alla 60ma edizione dei Grammy Awards. Gli abbiamo chiesto di commentare, attendendo la Notte degli Oscar domenica 4 marzo, le nomination come Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone Originale. Le sue riflessioni in esclusiva qui, su SkyCinema.it

(@BassoFabrizio)

C'è chi lo ha scoperto lo scorso 28 gennaio perché in giuria della 60ma edizione dei Grammy Awards. Ma il maestro Gabriele Ciampi è, da anni, un orgoglio italiano. Impegnato ora in un tour internazionale, tornerà in Italia nell’autunno 2018 con un evento speciale al Teatro Dal Verme di Milano insieme all’Orchestra dei Pomeriggi Musicali. Ha suonato, tra gli altri, per gli Obama alla Casa Bianca, su invito della ex First Lady, e ha incontrato Papa Francesco. Il suo ultimo lavoro discografico è il suggestivo, ipnotizzante In Dreams Awake. E' un creativo, un creatore di suggestioni. Sa quanto una semplcie nota possa valorizzare un'immagine. Due arti, cinema e musica, al servizio l'una dell'altra. Gli abbiamo chiesto di ritagliarsi uno spazio per noi di Sky Cinema.it e di farci i suoi commenti, in previsione Oscar 2018, sui film che hanno ottenuto la nomination nelle categorie Miglior Canzone Originale e Miglior Colonna Sonora. Ecco le riflessioni esclusive di Gabriele Ciampi.

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

Mighty River, Mudbound

Brano complesso per i pochi strumenti utilizzati (principalmente pianoforte e voce). Alcuni fraseggi, specialmente all'inizio, mettono in evidenza le grandi potenzialità espressive della voce, sempre in dialogo costante con il pianoforte che ha un ruolo puramente armonico. In questo brano la voce è un vero e proprio strumento solista.

Mystery of Love, Chiamami col tuo nome

Particolarità di questo brano l'utilizzo costante del banjo, strumento raramente usato nelle canzoni ma che in realtà offre grandi possibilità se suonato in modo appropriato. Generalmente siamo abituati ad ascoltare lunghi fraseggi di banjo nella musica jazz degli anni Vnti e Trenta (utilizzato a New Orleans prima ancora della chitarra) e nella musica country contemporanea: in questa canzone lo strumento viene utilizzato come "ostinato", tecnica classica compositiva che regge tutta la struttura armonica del brano dall'inizio alla fine.

Remember me, Coco

La componente ritmica può determinare il mood di una canzone ed è il caso di questo brano in cui gli slanci emotivi si hanno grazie alle variazioni di tempo: una struttura armonica molto semplice in cui si passa dal sentimento di gioia alla malinconia grazie a piccole accelerazioni/decelerazioni.

Stand Up for Something, Marshall

Brano in cui il crossover è evidente, la ricerca di una performance vocale di qualità in dialogo (e a volte in contrasto) con un beat di influenza R&B/POP è preponderante e sostiene tutta la canzone dall'inizio alla fine. Il titolo evoca un messaggio sociale di grande impatto che più volte viene sottolineato dalla musica con una linea melodica molto semplice enfatizzata dal Beat aggressivo. Presenza del Rap nella parte finale del brano in dialogo con la voce a sottolineare questa ricerca di crossover che è alla base della composizione.

This is me, The Greatest Showman

Canzone non banale e scontata con continue fermate e cambi di tempo. Mancano totalmente elementi orchestrali classici ma la forza emotiva del brano è data dalla voce che rappresenta uno "sfogo cantato" personale con momenti di drammaticità sottolineati dalla batteria e dall'utilizzo ritmico delle chitarre. Dal punto di vista compositivo questo brano è scritto in stile Musical, una scrittura non facile per le voci che hanno un ruolo predominante: alla base di un Musical c'è la ricerca di una voce aggressiva e dolce allo stesso tempo in grado di occupare la scena ed essere assoluta protagonista della performance. La totale assenza di orchestrazione rende questo brano veramente difficile da un punto di vista vocale, l'unico sostegno armonica per la cantante è determinato dall'utilizzo ritmico di pochi strumenti.

MIGLIORE COLONNA SONORA

Dunkirk

Lo stile Hans Zimmer è evidente in questo soundtrack. Unione di effetti ed orchestra in cui il suono è protagonista: non abbiamo grandi melodie tipiche della scuola compositiva italiana ma gli effetti sonori determinano il mood delle varie scene del film. Zimmer ha un background classico ma nei suoi film, e in questo in particolare, emerge il lato Hollywoodiano della sua scrittura, l'utilizzo dei sintetizzatori e degli strumenti elettronici sono gli elementi da cui la sua musica prende vita.

Il filo nascosto

La musica di Jonny Greenwood è caratterizzata dall'utilizzo del pianoforte e delle tastiere con supporto di strumenti elettronici (come archi e altri parti d'orchestra). Interessanti sono alcune armonie al pianoforte che ricordano molto Nino Rota e alcune scale Jazz. Gli archi sono utilizzati quasi sempre in sezione e raramente come strumenti solisti, il pianoforte è sempre il protagonista.

La forma dell’acqua

Alexandre Desplat è un compositore che riprende molto il classicismo e le forme musicali di tradizione popolare (come nel caso della colonna sonora scritta per Grand Hotel Budapest, in cui ha ripreso una famosa canzone Folk Russa). In questo film il tema principale (the Shape of Water) è una melodia molto dolce e orecchiabile che si sviluppa quasi sempre in ambito tonale. Forte la contaminazione con le tradizioni musicali popolari, in particolare l'utilizzo ritmico degli archi a sostegno della melodia. Arpa e armonica sono gli strumenti principali in questo tema scritto per il film e orchestrato da Jean-Pascal Peintus, Nicholas Carro e Sylvain Morizet. Non abbiamo assoli di strumenti ma un vero e proprio "impasto sonoro" che diventa la caratteristica di questa colonna sonora.

Star Wars: Gli ultimi Jedi

John Williams ripropone lo stile compositivo delle edizioni precedenti di Star Wars a sottolineare la continuità dell'opera. Tanti i richiami musicali ai temi storici di Star Wars con qualche variazione armonica. La componente ritmica e l'uso degli ottoni sono caratteristiche della scrittura di Williams che ci rimandano ad un compositore contemporaneo straordinario come Aaron Copland (Americano), sicuramente il primo musicista a stravolgere il tradizionale utilizzo in orchestra degli ottoni (trombe, corni, tromboni...), anticipando quello che poi sarebbe diventato nel tempo lo stile "Hollywood" (grandi orchestrazioni dal sound epico). Star Wars ne è il tipico esempio, non a caso il famoso tema di Williams viene affidato a corni e trombe. Da notare in questa colonna sonora la rielaborazione di temi precedenti scritti da Williams con l'utilizzo graffiante dei corni nei momenti di maggior tensione.

Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Molta l'influenza di Bob Dylan nella canzone principale di questo film: la chitarra protagonista determina anche la parte ritmica del brano. La voce è un mix tra parlato e sussurrato quasi a raccontare una storia in modo intimo. Tipico sound folk.

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