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AC/DC, la storia e i più grandi successi della rock band australiana

Spettacolo
Gli AC/DC sono entrati nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2003 (foto: Getty Images)

Dal periodo d'oro inaugurato nel 1979 con "Highway to hell", passando per "Back in black", fino all'album del 2014 "Rock or Bust" per i 40 anni di attività, il gruppo australiano ha scritto la storia delle musica, entrando nel 2003 nella Rock and Roll Hall of Fame

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Gli AC/DC hanno scritto alcune delle pagine più belle della storia del rock mondiale. Dal primo disco “High voltage”, passando per il successo di “Highway to hell” fino all’ultimo album “Rock or Bust” sono trascorsi 40 anni di successi, fatti di assoli, spettacolo e riconoscimenti. La band australiana ha recentemente perso il suo co-fondatore, Malcolm Young, malato da tempo e scomparso all’età di 64 anni, ma i suoi successi hanno rivoluzionato per sempre la scena musicale internazionale, con oltre 200 milioni di copie di album vendute in tutto il mondo e l'ingresso, nel 2003, nella Rock and Roll Hall of Fame.

Alle origini degli AC/DC

Lo zoccolo duro della band australiana è composto dai fratelli Young, Angus e Malcolm. Nati a Glasgow, rispettivamente nel 1955 e nel 1953, si trasferiscono giovanissimi a Sydney in Australia con tutta la famiglia, composta oltre che dai genitori, da altri cinque fratelli. I fratelli Young, il cantante Dave Evans, il bassista Larry Van Kriedt e il drummer Colin Burgess compongono la formazione originale del gruppo agli inizi degli anni ’70. Tuttavia, il sodalizio con Evans non dura molto e il cantante fa solo in tempo a partecipare all’uscita del singolo “Can I sit next to you” del 1974 per poi essere sostituito dal cantautore scozzese, naturalizzato australiano Bon Scott, con il quale si apriranno le porte del successo internazionale.

L'epoca d'oro di Bon Scott

Alla fine del 1974 gli AC/DC pubblicano il primo album dal titolo “High voltage”, ma è con il disco successivo, “T.N.T” del 1975 che cominciano ad emergere le peculiarità distintive della band. Per la definitiva consacrazione internazionale, però, bisogna attendere il 1979 e il sesto album “Highway to hell” che proietta il gruppo per la prima volta nella top 10 inglese e nella top 20 statunitense. Durante il tour mondiale di presentazione che ne segue, gli AC/DC si esibiscono anche allo stadio di Wembley con gli “Who”. Al termine della tournée, la band è scossa da un grave lutto: la morte di Bon Scott, trovato senza vita a Londra all’interno della macchina di un amico. Dopo un periodo di sconforto in cui sembra che la storia degli AC/DC sia giunta al capolinea, i fratelli Young scelgono il successore di Scott: l’ex cantante dei Geordie, Brian Johnson.

Il successo di "Back in black"

A cinque mesi dalla scomparsa di Bon Scott, viene pubblicato l’album “Back in black”, con una copertina completamente nera in omaggio all’ex cantante. Dopo il grande successo di “Back in black”, che corrisponde al momento di massima popolarità del gruppo, gli AC/DC raggiungono per la prima volta la posizione numero uno nella classifica di vendite statunitense con l’album “For Those About to Rock (We Salute You)” del 1981, dopodiché la fortuna commerciale cala un po' con il disco successivo del 1983 “Flick of the Switch”. Seguono altri sei album, tra cui “'74 Jailbreak” del 1984, che contiene alcuni brani dell’epoca di Bon Scott, oltra al singolo di grande successo “Thunderstruck” del 1990.  

La malattia di Malcolm Young

In occasione dei 40 anni di carriera, nel 2014 esce l’ultimo album “Rock or Bust”, ma le cattive condizioni di salute di Malcolm Young costringono il gruppo a sostituirlo con il nipote Stevie Young. Nel 2010 a Malcolm viene diagnosticato un tumore al polmone che lo costringe ad un’operazione d’urgenza. Seguono problemi cardiaci gravi che richiedono l’installazione di un pacemaker e infine l’insorgere dell’Alzheimer e della demenza senile. Gli album degli AC/DC hanno venduto oltre 200 milioni di copie nel mondo. Nel 2003 la band è entrata nella Rock and Roll Hall of Fame.