
Nata a Torino il 16 novembre 1964, è diventata una delle interpreti più apprezzate del cinema internazionale. Un talento conteso da Italia e Francia, e amatissimo dal pubblico. LA FOTOGALLERY

Nel cinema ha ricoperto diversi ruoli: dall'attrice alla regista, passando per il montaggio. Valeria Bruni Tedeschi, nata il 16 novembre 1964, è un'artista a tutto tondo. Capace come pochi di farsi apprezzare da pubblico e critica sia dietro che davanti alla macchina da presa. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi alla 66esima edizione del Festival del Cinema di Cannes il 20 maggio 2013 - Valeria Bruni Tedeschi contagia di "Pazza Gioia" i David di Donatello
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Valeria nasce a Torino da una famiglia di origine ebraica, totalmente dedita all'arte della musica. Il padre Alberto Bruni Tedeschi è un industriale e un compositore. La madre, Marisa Borini, è pianista e attrice. E' sorella di Carla Bruni. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi posa alla photo call prima della proiezione del film “Il tempo che resta” di François Ozon”, a Cannes il 16 maggio 2005 - Il trailer de "Il tempo che resta" su Sky
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A nove anni, insieme alla famiglia, si trasferisce a Parigi per timore dell'ondata di sequestri compiute in quegli anni e delle azioni terroristiche delle Brigate Rosse. Valeria ha due fratelli: Carla, top model e cantante, e Virginio, il fratello maggiore, morto di Aids nel 2006. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi con l'attore Guillaume Gallienne al 66esimo Festival di Cannes, il 20 maggio 2013 - David 2017, Carla Bruni festeggia la sorella Valeria su instagram
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Dopo aver frequentato l'Ecole des Amandiers di Nanterre, esordisce nel cinema nel 1986 nel film “Paulette, la pauvre petite milliardaire”, di Claude Confortès. L'anno dopo è scelta dal suo insegnante, Patrice Chéreau, per interpretare il ruolo di Sonia nella pellicola “Hôtel de France”. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi con il regista e maestro Patrice Chéreau alla presentazione del film “Ceux qui m'aiment prendront le train” al 51esimo Festival del Cinema di Venezia il 13 maggio 1998 - Venezia 2017, tutti i vincitori. FOTO
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Il 1989 è l'anno dell'esordio nel cinema italiano grazie a “Storia di ragazzi e di ragazze” per la regia di Pupi Avati. Nel 1993 è diretta da Giuseppe Piccioni in “Condannato a nozze”. Infine l'incontro con Mimmo Calopresti con cui gira “La seconda volta” (1996) e “La parola amore esiste” (1998), pellicole che valgono due David di Donatello come migliore attrice protagonista. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi a Cannes per la proiezione del film di Paolo Sorrentino, “La Grande Bellezza”, il 21 maggio 2013 -David di Donatello 2017: i beauty look più belli
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Dopo decine di film con i migliori registi italiani e francesi, Valeria passa dietro la macchina da presa per dirigere, nel 2003, “È più facile per un cammello...”, che le vale il premio “Louis-Delluc” come migliore opera prima. Nel 2007 scrive, dirige, interprete e monta, la sua seconda opera, “Attrici”, riscuotendo enorme successo di critica e pubblico. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi posa per i fotografi alla prima del film “Attrici”, a Parigi il 17 dicembre 2007 -Bruni Tedeschi e Ramazzotti: la pazza gioia di vincere
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Sul set di "Actrices" s'innamora dell'attore Louis Garrel, che diventerà per cinque anni il suo compagno e con il quale adotterà nel 2008 una bambina senegalese, Celine. Nel 2009 è sul set di “Baciami ancora” diretta da Gabriele Muccino, che le vale una candidatura ai Nastri d'argento come migliore attrice non protagonista. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi arriva alla proiezione del film “Biutiful” presentato in concorso alla 63esima edizione del Festival di Cannes il 17 marzo 2010 - Baciami ancora, le immagini del nuovo film di Gabriele Muccino
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Il terzo film da regista è “Un castello in Italia” (2008) in cui Valeria dirige, tra gli altri, Filippo Timi nel ruolo di Ludovic. Il personaggio è ispirato alla storia del fratello dell'attrice, Virgino, morto due anni prima. La pellicola otterrà nomination in diverse rassegne cinematografiche, tra cui quello alla Palma d'Oro al 66esimo Festival di Cannes. Nella foto, Bruni Tedeschi con l'attore Filippo Timi alla presentazione de “Un Castello in Italia” al Festival di Cannes il 21 maggio 2013 - Valeria Bruni Tedeschi presenta Un Chateau en Italie
Valeria Bruni Tedeschi presenta Un Chateau en Italie
Nel 2014 è diretta ne “Il capitale umano” da un altro regista italiano che le porterà fortuna, il livornese Paolo Virzì. Per l'interpretazione di Carla Bernaschi vince il premio come migliore attrice al Tribeca Film Festival, e il suo terzo David di Donatello che dedica il maestro Chéreau scomparso l'anno precedente. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi con Juliette Binoche alla proiezione di “Ma Loute” di Bruno Dumont, al 69esimo Festival del Cinema di Cannes il 13 maggio 2016 - Festival di Cannes, tutti i baci più belli sulla Croisette. LE FOTO
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Dopo altri cinque film, tra cui “Latin Lover” di Cristina Comencini, ritorna nel 2016 sul set di Virzì come una delle protagoniste, insieme a Micaela Ramazzotti, de “La pazza gioia”. La pellicola si rivela un successo straordinario e le permette di conquistare il quarto David di Donatello come migliore attrice protagonista. Nella foto, Valeria Bruni Tedeschi, Paolo Virzi e Micaela Ramazzotti sul red carpet della 61esima dedizione dei David di Donatello, a Roma il 27 marzo 2017 - David di Donatello, trionfa "La pazza gioia" di Virzì. FOTO
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