10 cose che non sai su "White Christmas"
SpettacoloSettantacinque anni fa veniva inciso e raggiungeva il primo posto nelle classifiche musicali mondiali una delle canzoni di Natale più famose di sempre, che ha venduto oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo
L'autore
"White Christmas" è stata scritta da Irving Berlin, un immigrato russo di origini ebraiche di 54 anni. Il brano era stato pensato per il film "Holiday Inn". Berlin era già famoso negli studi Decca per aver inciso brani come "Alexander's Ragtime Band," "Blue Skies," "How Deep Is the Ocean?" e soprattutto "God Bless America". È morto nel 1989 a 101 anni, dopo aver scritto canzoni per oltre 70 anni.
L'interprete
Fu Berlin a insistere affinché fosse Bing Crosby, con la sua voce flautata, ad interpretare la canzone. Il cantante la incise con la John Scott Trotter Orchestra e i The Ken Darby Singers. Come riporta il Wall Street Journal, il testo rimandava alla nostalgia per le atmosfere passate del Natale, in cui si potessero respirare sentimenti romantici e potesse risuonare l'eco delle riunioni di famiglia, allora separate dalla Seconda Guerra Mondiale. Ecco perché la voce di Crosby suona solenne, quasi triste, in tutto il brano.
La tristezza nel brano
Secondo il Wall Street Journal, la tristezza del brano era dovuta anche al ricordo della morte del figlio di Berlin, Irving Jr., a causa di un problema cardiaco. Il decesso avvenne durante la vigilia di Natale del 1928.
"Non avremo problemi"
Bing Crosby non espresse particolare entusiasmo per il brano. Come riporta Time disse: "Non credo che avremo nessun problema con questa [canzone], Irving". Ancora non sapeva che avrebbe definito la sua intera carriera.
L'origine
Dove sia nata "White Christmas" resta un mistero. Nel corso degli anni Berlin ha raccontato numerose versioni dell'accaduto. Di solito componeva tra New York e la sua casa di Los Angeles, spesso mettendo in cassaforte le idee per tirarle fuori al momento opportuno. Come raccontato in un pezzo del Publishers Weekly, la mattina dopo aver scritto la canzone, Berlin corse al suo ufficio e disse alla sua segretaria: "Prendi la penna, prendi appunti su questa canzone. Ho appena scritto la mia migliore canzone; diavolo, ho appena scritto la migliore canzone che chiunque abbia mai scritto!".
Il record
Alla sua prima uscita, il brano non ebbe riscontri entusiastici di vendite. Ma a ottobre 1942 "White Christmas" balza in testa alla classifica Billboard dei singoli e ci resta per 11 settimane. Secondo il Guinness World Record la versione di "White Christmas" di Bing Crosby ha venduto almeno 50 milioni di copie in tutto il mondo dal 1942, diventando il singolo più venduto di tutti i tempi.
Pearl Harbor
"Holiday Inn" portò la canzone sul grande schermo, grazie a Bing Crosby e Fred Astaire: durante la produzione del film i giapponesi bombardarono Pearl Harbor. Come riporta il Wall Street Journal, in un'intervista Berlin disse: "Le canzoni fanno la storia, e la storia fa le canzoni". Come riporta Kuow, durante i giorni successivi all'attacco, l'esercito trasmesse in radio "White Christmas" numerose volte, per ricordare ai soldati le atmosfere di casa.
283 versioni
Secondo un'infografica creata da Time, dal 1978 (anno dell'inizio dell'indagine permessa dai dati a disposizione) "White Christmas" è stata incisa 283 volte. Tra le versioni più famose ci sono quelle di Frank Sinatra, Michael Bublé, Elvis Presley, New Kids on the Block, Kenny G, Destiny's Child, Taylor Swift e Lady Gaga. Tra gli italiani, Andrea Bocelli, Marco Mengoni e Laura Pausini.
La “parodia profana” di Elvis Presley
Secondo All Music tra le versioni di "White Christmas" quella eseguita da Elvis Presley non piacque a Berlin. La definì una "parodia profana" e ammise di aver chiesto ai suoi assistenti di chiamare le radio, chiedendo di non passare il pezzo.
Riconoscimenti
Nel 1942 "White Christmas" ha vinto un premio Oscar come Miglior Canzone. Nel 1974 il brano di Berlin ha ricevuto il Grammy Hall of Fame Award, un premio Grammy istituito solo un anno prima per onorare le registrazioni che sono state pubblicate da almeno 25 anni e che hanno "un significato storico o qualitativo".