"150 milligrammi", al cinema la storia del farmaco-killer francese

Spettacolo

Mercoledì 8 febbraio arriva in sala il film che racconta la vera storia della battaglia di una dottoressa di un ospedale bretone contro il colosso farmaceutico francese Servier per far ritirare un medicinale che ha causato la morte di oltre 600 persone. TRAILER E CLIP

Dopo essere stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, arriva mercoledì 8 febbraio nei cinema italiani "150 milligrammi", il film della regista Emannuelle Bercot dedicato alla vera storia dello scandalo Mediator, scoppiato in Francia tra il 2009 e il 2010. La pellicola è tratta dal libro scritto dalla stessa  Irène Frachon, la pneumologa di un ospedale di Brest che scoprì la correlazione tra l'assunzione del Mediator, un farmaco dimagrante venduto da oltre trent'anni e i decessi di alcuni pazienti. E racconta della lunga battaglia legale dei medici bretoni contro un colosso farmcaeutico per chiedere il ritiro dal mercato del medicinale. Nel ruolo principale ritroviamo Sidse Babett Knudsen, vista quest'anno tra i protagonisti del successo targato HBO e andato in onda su Sky Atlantic Westworld.

 

Una clip dal film


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Farmaco distribuito in Francia per 30 anni - Il Mediator è un farmaco a base di benfluorex, un principio attivo chimicamente simile alla norfenfluramina (una sostanza tossica del gruppo delle amfetamine), distribuito in Francia dai laboratori Servier (una delle più importanti case farmaceutiche francesi, fondata dopo la seconda guerra mondiale, presente oggi in 140 paesi) dal 1976 al 2009. Utilizzato soprattutto per il trattamento del “diabete dell’adulto”, un tipo di diabete spesso associato all’obesità, il medicinale veniva prescritto anche a persone sovrappeso per favorire il dimagrimento. Grazie alla battaglia condotta da Irène Franchon, il Mediator venne ritirato dal mercato francese nel 2009 dopo che si accertò che i rischi erano superiori ai benefici. In Spagna il benfluorex era già stato ritirato dal 2003, mentre non è più in commercio in Italia dal 2004. 

 

Almeno 500 le morti provocate dal farmaco - Nel 2007 la pneumologa bretone Irène Frachon individua casi di malfunzionamento cardiaco presso pazienti che sono o sono stati esposti al benflourex. La dottoressa intraprende uno studio che darà conferma alle sue preoccupazioni. Osservando un campione di circa 600 pazienti ricoverati all’ospedale di Brest dal 2003 al 2009, nel 70% dei pazienti che avevano assunto benfluorex emerge un nesso evidente tra l’uso del farmaco e il rigurgito mitralico. Nel giugno del 2010  pubblica un libro che denuncia la tossicità del Mediator e di esortazione a proibirne la vendita, intitolato "Mediator 150 mg, Combien de morts?". I laboratori Servier accusano Irène di aver scelto un sottotitolo “pesante, inesatto e denigrante” e vincono il processo. Il libro sarà quindi riedito con il titolo "Mediator 150 mg, Sous-titre censuré". Il giudizio in favore di Servier sarà successivamente annullato a gennaio 2011 dalla corte d’appello di Rennes. Lo scandalo Mediator sarà rivelato al grande pubblico solo nell’ottobre del 2010, quando la CNAMTS (Caisse nationale de l’assurance maladie des travailleurs salariés) renderà ufficiale la cifra di almeno 500 morti. L’11 ottobre 2011 la dottoressa ha ricevuto il Prix Éthique catégorie Lanceur d’alerte citoyen (il premio etico conferito ogni anno dall’associazione francese contro la corruzione ANTICOR). 

 

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