Michael Sheen: “Lascio il cinema per la politica”. Anzi no

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Cinema ma anche Tv: Michael Sheen è uno dei protagonisti della serie "Masters of sex" (Getty Images)
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L’attore gallese era sembrato sul punto di lasciare Hollywood "per combattere demagogia e fascisti". Ma con un tweet ha poi smentito la notizia

In un’intervista pubblicata nella giornata di sabato, l’attore gallese Michael Sheen annunciava la sua volontà di lasciare il cinema per dedicarsi all’attività politica. Lo stesso Sheen ha però fatto marcia indietro poche ore dopo la diffusione della notizia, specificando le sue intenzioni con un tweet e un post su un blog.

Dal set alla politica - L’intervista, rilasciata al “Times” poche settimane fa, non lasciava spazio a dubbi: Michael Sheen aveva dichiarato al giornale di essere pronto ad abbandonare i set di Hollywood per “combattere in prima persona la crescita di demagogia e fascisti” nei Paesi occidentali. Il settimanale parlava di un imminente ritorno dell’attore alla città natale Port Talbot, in Galles, per gettare le basi della sua nuova vita politica: una scelta che avrebbe messo a rischio anche la sua relazione sentimentale con l’attrice Sarah Silverman. “Come era necessario fermare i nazisti negli anni Trenta, così ora è necessario fermare questa avanzata”, le parole dell’attore che già in passato si era mostrato molto toccato da avvenimenti politici come la vittoria del “leave” nel referendum sulla Brexit o l’elezione di Donald Trump negli Usa.

Un tweet per spiegare -
Poche ore dopo l’uscita della notizia, però, Michael Sheen si è affrettato a specificare il senso delle sue dichiarazioni. “Ho detto che sto pensando di recitare di meno e magari anche fermarmi per un po’, ma ancora non lo so”, ha scritto su Twitter l’attore. Più tardi Sheen ha pubblicato su tumblr una smentita più articolata, significativamente intitolata “Quello che non ho detto”. Nel post l’attore spiega di essere sì più coinvolto nella vita politica della sua comunità a causa della nuova situazione politica mondiale, ma di non essere in procinto di lasciare il cinema per l’attivismo. Una precisazione è arrivata anche riguardo alle sue idee politiche: “Di certo non voglio equiparare i sostenitori della Brexit o di Trump all’estrema destra fascista che è mia intenzione bloccare: la volontà delle persone va rispettata”. Al tempo stesso, secondo Sheen starebbe riemergendo “lo spettro del fascismo in Occidente” e si profilerebbe “la necessità di difendere la democrazia con una serie di sforzi a cui ognuno dovrebbe contribuire personalmente”.


<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Before this gets ridiculous I said I&#39;m thinking I might start acting less and maybe even stop for a while at some point but don&#39;t know yet.</p>&mdash; michael sheen (@michaelsheen) <a href="https://twitter.com/michaelsheen/status/810246261555113984">17 dicembre 2016</a></blockquote>
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Fra cinema e impegno sociale - Michael Sheen è famoso per aver preso parte a film come ”Il maledetto United” e “Midnight in Paris”, per aver interpretato Tony Blair in "The Queen", ma anche alla saga di “Twilight” e alla celebre serie televisiva “Master of sex”: l’ultimo film che lo vede protagonista, “Passengers”, arriverà nelle sale italiane il 30 dicembre 2016. Sheen non ha mai nascosto le sue simpatie politiche per la sinistra britannica, criticando anzi il Labour party per le sue posizioni, a suo avviso, poco coraggiose. Nel marzo del 2015 Sheen aveva pubblicamente elogiato e difeso il Sistema sanitario nazionale britannico, gradualmente sottoposto a un processo di privatizzazione, e attaccato le politiche di austerità e la centralità del profitto nella società moderna.

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