Donne vestite in rosso, canti partigiani e il lunghissimo "ciao" pronunciato dal premio Nobel, che ha ricordato la moglie interpretando un monologo. Così il capoluogo lombardo ha reso omaggio all'attrice e autrice teatrale scomparsa il 29 maggio
Il lungo "Ciao" di Dario Fo, scrosci di applausi, "L'Internazionale" e "Comandante Che Guevara" suonate da una banda di ottoni e intonata dalle migliaia di persone riunite al Teatro Strehler di Milano (le foto) attorno al feretro di Franca Rame. Si è conclusa così la cerimonia funebre (video) per l'attrice e autrice scomparsa il 29 maggio (la fotostoria). Tra i presenti, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, Beppe Grillo, l'attivista della sinistra extraparlamentare Oreste Scalzone, il presidente del Consiglio Comunale di Milano Basilio Rizzo, il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, alcuni assessori della Giunta e Gad Lerner che insieme a Jacopo Fo ha sorretto il feretro.
Il "commiato" di Dario Fo - - Il "commiato", come lui stesso ha voluto definirlo, del Premio Nobel per la Lettura alla moglie è durato circa 20 minuti (qui il video integrale): davanti alla folla dalla quale spuntava il colore rosso dei vestiti e delle sciarpe di donne e uomini, Dario Fo ha ricordato col sorriso la compagna di una vita, recitando un testo inedito dell'artista, in cui Dio crea Eva per prima e la mette insieme ad Adamo davanti alla scelta tra l'immortalità e una vita a fianco del suo uomo. "Scrivevamo i testi del nostro teatro quasi sempre insieme - ha raccontato Fo - io mi prendevo l'onere di stendere la trama, quindi gliela illustravo e lei proponeva le varianti, spesso le recitavamo a soggetto". E ha aggiunto: "Questo era il metodo preferito, non sempre funzionava. Si discuteva, anche ferocemente. Si buttava tutto all'aria e si ricominciava da capo. Mi ritrovavo a riscrivere tutto il testo da solo, poi lo si ridiscuteva e si giungeva a una versione che andasse bene a tutt'e due" (guarda un estratto).
Il ricordo di Jacopo Fo - Il figlio Jacopo Fo ha ricordato lo stupro che Franca Rame
subì nel 1973 ad opera di militanti di estrema destra: "Fu rapita e massacrata dai fascisti, all'epoca c'erano corpi deviati dello Stato e addirittura carabinieri che brindarono. Mia madre ebbe il coraggio di raccontare tutto questo. Quando sento compagni delusi, che dicono che non abbiamo combinato niente, dico che non è vero: "L'Italia ha problemi drammatici ma 40 anni fa era peggio". "Mia madre mi diceva sempre: Dio esiste, e non solo è comunista, ma è anche femmina".
Canti partigiani e l'ultimo "Ciao" - Franca Rame aveva detto di immaginarsi il suo funerale "con moltissime donne, vestite di rosso, a cantare 'Bella ciao', e così è stato: "Franca, la donna migliore che ci abbia mai rappresentato" recitava il cartello innalzato da due donne vicino al feretro, mentre una banda intonava canti partigiani, "L'Internazionale" e "Comandante Che Guevara". Dario Fo ha poi concluso la celebrazione col sorriso sulle labbra e un lunghissimo "Ciao".
Franca Rame è stata tumulata nella cripta del Famedio, al cimitero Monumentale di Milano, a fianco di fianco di Enzo Jannacci. Poco lontano, nella stessa cripta, riposano gli altri grandi milanesi del teatro e dell'arte: Paolo Grassi, Giorgio Gaber, Alda Merini e
Guido Crepax.
Il "commiato" di Dario Fo - - Il "commiato", come lui stesso ha voluto definirlo, del Premio Nobel per la Lettura alla moglie è durato circa 20 minuti (qui il video integrale): davanti alla folla dalla quale spuntava il colore rosso dei vestiti e delle sciarpe di donne e uomini, Dario Fo ha ricordato col sorriso la compagna di una vita, recitando un testo inedito dell'artista, in cui Dio crea Eva per prima e la mette insieme ad Adamo davanti alla scelta tra l'immortalità e una vita a fianco del suo uomo. "Scrivevamo i testi del nostro teatro quasi sempre insieme - ha raccontato Fo - io mi prendevo l'onere di stendere la trama, quindi gliela illustravo e lei proponeva le varianti, spesso le recitavamo a soggetto". E ha aggiunto: "Questo era il metodo preferito, non sempre funzionava. Si discuteva, anche ferocemente. Si buttava tutto all'aria e si ricominciava da capo. Mi ritrovavo a riscrivere tutto il testo da solo, poi lo si ridiscuteva e si giungeva a una versione che andasse bene a tutt'e due" (guarda un estratto).
Il ricordo di Jacopo Fo - Il figlio Jacopo Fo ha ricordato lo stupro che Franca Rame
subì nel 1973 ad opera di militanti di estrema destra: "Fu rapita e massacrata dai fascisti, all'epoca c'erano corpi deviati dello Stato e addirittura carabinieri che brindarono. Mia madre ebbe il coraggio di raccontare tutto questo. Quando sento compagni delusi, che dicono che non abbiamo combinato niente, dico che non è vero: "L'Italia ha problemi drammatici ma 40 anni fa era peggio". "Mia madre mi diceva sempre: Dio esiste, e non solo è comunista, ma è anche femmina".
Canti partigiani e l'ultimo "Ciao" - Franca Rame aveva detto di immaginarsi il suo funerale "con moltissime donne, vestite di rosso, a cantare 'Bella ciao', e così è stato: "Franca, la donna migliore che ci abbia mai rappresentato" recitava il cartello innalzato da due donne vicino al feretro, mentre una banda intonava canti partigiani, "L'Internazionale" e "Comandante Che Guevara". Dario Fo ha poi concluso la celebrazione col sorriso sulle labbra e un lunghissimo "Ciao".
Franca Rame è stata tumulata nella cripta del Famedio, al cimitero Monumentale di Milano, a fianco di fianco di Enzo Jannacci. Poco lontano, nella stessa cripta, riposano gli altri grandi milanesi del teatro e dell'arte: Paolo Grassi, Giorgio Gaber, Alda Merini e
Guido Crepax.