Pugliese, classe 1986, è arrivato primo con il brano Mi servirebbe sapere. Nel 2008 aveva trionfato alla prima edizione di X Factor con gli Aram quartet. Nel corso della serata gli omaggi dei cantanti alla storia del Festival
E' Antonio Maggio, con il brano 'Mi servirebbe sapere', a trionfare tra i Giovani di Sanremo. "Primo Maggio!", ha urlato Luciana Littizzetto sul palco dell'Ariston dopo la proclamazione.
"Vorrei ringraziare tutte le persone che collaborano con me, ma il ringraziamento piu' grande va a mio padre e a mia madre che stanno lì", ha detto Maggio subito dopo la proclamazione, indicando i genitori in platea all'Ariston.
Maggio ha vinto anche il premio della sala stampa radio-tv-web 'Lucio Dalla' Sezione Giovani. Nato a San Pietro Vernotico (Br) nel 1986, vive a Squinzano, in provincia di Lecce.
Il verdetto, che premia il vincitore della prima edizione di X Factor con gli Aram Quartet, è arrivato alla fine di una serata in cui il festival ha messo in scena il gioco affettuoso del ricordo della sua storia.
La quarta serata di questa edizione si è mossa tra le riletture dei brani che hanno segnato la storia di Sanremo da parte dei Campioni e autentici omaggi alle leggende del festival. Fazio si è concesso un'escursione fuori dal teatro per l'inaugurazione del monumento a Mike Bongiorno e poi ha ospitato Pippo Baudo, che sta all'Ariston come i padri fondatori agli Stati Uniti. Inevitabile la catena di aneddoti sul passato e divertente la versione di 'Una ragazza in due', laddove la ragazza è Luciana Littizzetto, che proprio con Baudo aveva fatto il suo esordio al festival.
La serata dell'omaggio alle canzoni del passato permette ai cantanti di esibirsi con tranquillità, di togliersi anche dei lussi artistici, come Raphael Gualazzi che ha trasformato in un 5/4 jazz 'Luce e tramonti a Nord est' di Elisa, Malika Ayane che ha giocato con 'Che cosa hai messo nel caffè", I Marta sui tubi che, con un'applauditissima Antonella Ruggiero, hanno swingato 'Nessuno', Simona Molinari con Peter Cincotti e il gentleman del jazz Franco Cerri con 'Tua', bravo Marco Mengoni che se l'è cavata bene con 'Ciao amore ciao' in chiave funk, Elio e le storie tese con strumenti in miniatura e la partecipazione straordinaria di Rocco Siffredi in una trascinante versione di 'Un bacio piccolissimo', Chiara che si muove sicura tra difficili divisioni in un bell'arrangiamento di 'Almeno tu nell'universo', Max Gazzè che ha eseguito 'Ma che freddo fa', il brano che rivelò Nada. Gli Almamegretta - senza Raiz, assente per rispetto dello shabbat ebraico, e con James Senese al sax - hanno proposto una versione reggae-rap del 'Ragazzo della via Gluck' (cambiando un verso della canzone con 'Forza Crozza made in Italy') e hanno concluso con un 'Lasciate crescere l'erba' lanciato da Marcello Coleman, voce del gruppo.
Ospite internazionale l'artista brasiliano Caetano Veloso che, con il pianista Stefano Bollani, si è esibito in due brani: la super classica 'Voce e linda' e 'Piove' ('Ciao ciao bambina').
Guara il video con la premiazione di Antonio Maggio
"Vorrei ringraziare tutte le persone che collaborano con me, ma il ringraziamento piu' grande va a mio padre e a mia madre che stanno lì", ha detto Maggio subito dopo la proclamazione, indicando i genitori in platea all'Ariston.
Maggio ha vinto anche il premio della sala stampa radio-tv-web 'Lucio Dalla' Sezione Giovani. Nato a San Pietro Vernotico (Br) nel 1986, vive a Squinzano, in provincia di Lecce.
Il verdetto, che premia il vincitore della prima edizione di X Factor con gli Aram Quartet, è arrivato alla fine di una serata in cui il festival ha messo in scena il gioco affettuoso del ricordo della sua storia.
La quarta serata di questa edizione si è mossa tra le riletture dei brani che hanno segnato la storia di Sanremo da parte dei Campioni e autentici omaggi alle leggende del festival. Fazio si è concesso un'escursione fuori dal teatro per l'inaugurazione del monumento a Mike Bongiorno e poi ha ospitato Pippo Baudo, che sta all'Ariston come i padri fondatori agli Stati Uniti. Inevitabile la catena di aneddoti sul passato e divertente la versione di 'Una ragazza in due', laddove la ragazza è Luciana Littizzetto, che proprio con Baudo aveva fatto il suo esordio al festival.
La serata dell'omaggio alle canzoni del passato permette ai cantanti di esibirsi con tranquillità, di togliersi anche dei lussi artistici, come Raphael Gualazzi che ha trasformato in un 5/4 jazz 'Luce e tramonti a Nord est' di Elisa, Malika Ayane che ha giocato con 'Che cosa hai messo nel caffè", I Marta sui tubi che, con un'applauditissima Antonella Ruggiero, hanno swingato 'Nessuno', Simona Molinari con Peter Cincotti e il gentleman del jazz Franco Cerri con 'Tua', bravo Marco Mengoni che se l'è cavata bene con 'Ciao amore ciao' in chiave funk, Elio e le storie tese con strumenti in miniatura e la partecipazione straordinaria di Rocco Siffredi in una trascinante versione di 'Un bacio piccolissimo', Chiara che si muove sicura tra difficili divisioni in un bell'arrangiamento di 'Almeno tu nell'universo', Max Gazzè che ha eseguito 'Ma che freddo fa', il brano che rivelò Nada. Gli Almamegretta - senza Raiz, assente per rispetto dello shabbat ebraico, e con James Senese al sax - hanno proposto una versione reggae-rap del 'Ragazzo della via Gluck' (cambiando un verso della canzone con 'Forza Crozza made in Italy') e hanno concluso con un 'Lasciate crescere l'erba' lanciato da Marcello Coleman, voce del gruppo.
Ospite internazionale l'artista brasiliano Caetano Veloso che, con il pianista Stefano Bollani, si è esibito in due brani: la super classica 'Voce e linda' e 'Piove' ('Ciao ciao bambina').
Guara il video con la premiazione di Antonio Maggio