Scala, Raymonda porta in scena nuove stelle della danza

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Raymonda. Archivio fotografico Fondazione Teatro alla Scala
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Torna al Piermarini il balletto in tre atti nella versione più fedele all’originale del 1898. Nei ruoli principali anche due giovanissimi: Virna Toppi e Claudio Coviello, che lo stesso Roberto Bolle ha definito “il suo erede”

di Chiara Ribichini

Una storia medievale, con tanto di dame, cavalieri, crociati e saraceni. Una perla del repertorio classico di fine Ottocento restituita ai giorni contemporanei grazie a un abile e attento lavoro di ricostruzione. Raymonda, il balletto in tre atti creato dal celebre coreografo Marius Petipa su musiche di Aleksandr Glazunov, torna al Teatro alla Scala di Milano dal 3 ottobre nella versione più vicina e fedele all’originale andato in scena in Russia nel 1898. Una produzione già presentata al Piermarini lo scorso anno, che ha riscosso il favore della critica internazionale per quell’abile lavoro di restauro realizzato grazie allo studio delle notazioni coreografiche archiviate ad Harvard e dei disegni originali dei costumi e delle scenografie custoditi nel Museo e nella biblioteca di San Pietroburgo.

Nella bellezza storica del suo allestimento e della sua musica, si incastona una coreografia limpida in perfetto stile ottocentesco, ricca di variazioni e passi a due tecnicamente molto complicati, come non esitano a sottolineare due dei giovanissimi protagonisti: Virna Toppi e Claudio Coviello. “Raymonda è un balletto complesso, pieno di virtuosismi. E ci sono anche difficoltà nascoste che sfuggono al pubblico. Come ad esempio l’uso degli oggetti. Non è semplice danzare ed interagire con spade, rose, foulard o mandolini” confessa la giovane ballerina al suo debutto in un ruolo da protagonista al Teatro alla Scala. “E’ stato difficile per tutto il Corpo di Ballo anche entrare nello stile di un balletto Ottocentesco” aggiunge Claudio Coviello.

Una bella sfida per le due stelle nascenti del Teatro alla Scala che sentono tutta la responsabilità sulle loro gambe. Lei, Virna Toppi, non ha neanche vent’anni e vestirà i panni di Raymonda alternandosi con Olesia Novikova, prima solista del Balletto del Teatro Mariinskij-Kirov, e la prima ballerina della Scala Petra Conti. Cresciuta alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, Virna è entrata nel corpo di Ballo da pochi mesi e quest’estate ha interpretato il ruolo di Mirtha nella tournée in Brasile. “Sono entrata alla Scala da piccola, ero materia grezza. Mi hanno costruito anno dopo anno e oggi sono una professionista. Come ballerina sono nata e cresciuta qui. Come mi sento ora? Agitata ma anche entusiasta perché voglio sfruttare al meglio l’opportunità che mi è stata data. E ho un unico obiettivo: non deludere nessuno”.

Lui, Claudio Coviello, sarà il cavaliere Jean de Brienne, promesso sposo di Raymonda (nel primo cast interpretato da Friedemann Vogel, primo ballerino dello Stuttgarter Ballet, e poi dai primi ballerini del Teatro alla Scala Antonino Sutera ed Eris Nezha). Coviello, classe 1991, negli ultimi due anni ha già calcato il palcoscenico del Piermarini in ruoli principali. Come Albrecht in Giselle o Lenskij in Onegin. Fisico da “principe” e tecnica sorprendente, premio Danza&Danza come artista emergente 2011, è stato definito da Roberto Bolle in una recente intervista come il suo erede. “Bolle è stato sempre il mio punto di riferimento, fin da quando ero bambino. Quando ho avuto il mio primo contratto qui alla Scala e mi sono ritrovato a far lezione con lui ero in soggezione. Oggi, quando ho una recita importante, è molto gentile e attento con me. Mi chiede sempre come è andata. E dietro le quinte è sempre pronto a darmi consigli”.

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