Gli Uffizi e il Moma? Con Google puoi visitarli sul tuo pc
SpettacoloÈ nato l’Art Project di Montain View, ovvero la possibilità di gironzolare per i corridoi di alcuni tra i musei più celebri del mondo senza muoversi dal divano. Dal Metropolitan Museum all’Hermitage, tutto in un clic. E con la tecnica “giga pixel”
Diciassette musei, 486 artisti, oltre 1000 immagini di opere d'arte ad alta risoluzione e 17 dipinti - uno per museo - digitalizzati grazie alla tecnica “giga pixel”. Il che significa una ricchezza nei dettagli superiore persino alle capacità dell'occhio umano. In una parola: è l'Art Project di Google. Ovvero la possibilità di gironzolare per i corridoi di alcuni tra i musei più celebri del mondo senza muoversi dal divano - e tutto gratis, ovviamente, in pieno stile internet 2.0. "Per i musei - ha detto il direttore della Tate Britain di Londra Sir Nicholas Serota - è un'occasione irripetibile per raggiungere settori nuovi del pubblico".
A far parte del progetto, oltre alla galleria londinese dove è stato presentato il progetto, ci sono anche gli Uffizi, Il Moma e il Metropolitan Museum of Art di New York, la Frick Collection, l'Hermitage di San Pietroburgo, la National Gallery, il Van Gogh Museum, il palazzo di Versailles. Molti dunque dei mostri sacri del panorama museale internazionale. Con qualche eccezione. Il Louvre, ad esempio, o il museo del Prado di Madrid. Questione di tempi, a quanto pare. "A un certo punto - spiega Amit Sood, uno dei padri del progetto - abbiamo dovuto chiudere e presentare al mondo il lavoro svolto sino adesso: più avanti ci sarà il tempo per crescere".
L'Italia, in questo senso, va avanti a passo di marcia. Entro fine anno, infatti, altri nove musei entreranno a far parte di Art Project - tra questi si contano la pinacoteca di Brera, il museo Barberini, quello di Villa Borghese e il Capodimonte. "Con Google - racconta Mario Resca, direttore generale per la valorizzazione del Patrimonio Culturale presso il Ministero dei Beni Culturali - abbiamo un rapporto privilegiato, visto che il nostro paese resta depositario del più grande patrimonio culturale del mondo. Questa iniziativa rappresenta una grande opportunità non solo per gli amanti dell'arte ma anche per le scuole e gli studiosi: incentiva la conoscenza delle nostre opere d'arte e noi ci aspettiamo un aumento nell'indotto del turismo". Su questo punto i direttori dei musei coinvolti sono tutti d'accordo: Google non farà concorrenza alla realtà.
A far parte del progetto, oltre alla galleria londinese dove è stato presentato il progetto, ci sono anche gli Uffizi, Il Moma e il Metropolitan Museum of Art di New York, la Frick Collection, l'Hermitage di San Pietroburgo, la National Gallery, il Van Gogh Museum, il palazzo di Versailles. Molti dunque dei mostri sacri del panorama museale internazionale. Con qualche eccezione. Il Louvre, ad esempio, o il museo del Prado di Madrid. Questione di tempi, a quanto pare. "A un certo punto - spiega Amit Sood, uno dei padri del progetto - abbiamo dovuto chiudere e presentare al mondo il lavoro svolto sino adesso: più avanti ci sarà il tempo per crescere".
L'Italia, in questo senso, va avanti a passo di marcia. Entro fine anno, infatti, altri nove musei entreranno a far parte di Art Project - tra questi si contano la pinacoteca di Brera, il museo Barberini, quello di Villa Borghese e il Capodimonte. "Con Google - racconta Mario Resca, direttore generale per la valorizzazione del Patrimonio Culturale presso il Ministero dei Beni Culturali - abbiamo un rapporto privilegiato, visto che il nostro paese resta depositario del più grande patrimonio culturale del mondo. Questa iniziativa rappresenta una grande opportunità non solo per gli amanti dell'arte ma anche per le scuole e gli studiosi: incentiva la conoscenza delle nostre opere d'arte e noi ci aspettiamo un aumento nell'indotto del turismo". Su questo punto i direttori dei musei coinvolti sono tutti d'accordo: Google non farà concorrenza alla realtà.