In occasione della giornata mondiale per la lotta all'Aids Alicia Keys organizza una curiosa iniziativa per raccogliere fondi da destinare ai bambini sieropositivi. Per risuscitare gli account Twitter delle star bisogna raccogliere un milione di dollari.
di Angela Vitaliano
Twitter e Facebook? No, grazie, per carità. Questo potrebbe essere il motto della campagna “Digital Life Sacrifice”, lanciata da Alicia Keys per conto della sua Fondazione “Keep a Child Alive” e che coinvolge una lunga lista di Vip del mondo dello spettacolo. Obiettivo della campagna, che parte proprio nella giornata mondiale per la lotta all’Aids, è quello di raccogliere un milione di dollari da destinare all’aiuto dei bambini sieropositivi o malati di Aids in Africa e in India. Per riuscirci, i vip coinvolti nella campagna “suicideranno” i propri profili sui vari social network fino a quando la cifra non sarà raggiunta e considerato che alcuni di loro, come Lady Gaga, hanno milioni di contatti, c’è da aspettarsi che l’iniziativa riscuota successo i breve tempo.
La lista dei vip che hanno aderito è decisamente lunga e include i nomi di Justin Timberlake, Katie Holmes, Usher, Serena Williams e Willow e Jaden Smith, con tanto di autorizzazione di papà Will. Tutti hanno dato annuncio della loro “dipartita” proprio tramite i propri account sui social network, invitando i propri fan ad andare sul sito Buyalife per “ricomprare” le loro vite con una donazione di almeno 30 dollari. Certo fa una certa impressione vedere Kim Kardashian e gli altri vip, pacificamente adagiati in un loculo, virtualmente morti per attirare l’attenzione su quei milioni di bambini che l’AIDS ha già resi orfani e le cui vite sono drammaticamente a rischio. “C’è una differenza fra vivere e essere vivi”, si legge nel sito della fondazione. Per questo l’obiettivo della campagna non è solo quello di raccogliere fondi per acquistare i medicinali necessari per assicurare la sopravvivenza ai bambini ma anche quello di potergli assicurare cose fondamentali come un letto, dei libri, vestiti e tutto ciò che distingue il mero essere vivi, dal vivere veramente. “È importante e giusto usare strumenti così popolari per raggiungere un obiettivo – spiega Alicia Keys – ed è importantissimo scioccare le persone al punto di risvegliarle. Il problema non è che le persone non si interessino o non abbiano realmente voglia di aiutare gli altri. Il vero problema è che spesso non hanno tempo di pensare alla gravità di certe cose”.
La bellissima neo mamma, impegnata dal 2003 con la sua fondazione e da sempre sensibile al sociale, non ha dubbi dunque del fatto che ogni “arma” sia lecita, persino quella del suicidio virtuale, se questa può ridare un minimo di speranza di vita a tanti bambini già duramente provati. La lista dei vip intanto, che include anche Jennifer Hudson e Jay Sean, sembra destinata ad allungarsi, perché nessuno di quelli interpellati dalla cantante ha finora rifiutato. “Spero però – ha detto ancora la Keys – che anche persone comuni seguano lo stesso esempio suicidandoci virtualmente per contribuire alla raccolta dei fondi. In nome della vita, quella vera, ne vale sicuramente la pena".
Twitter e Facebook? No, grazie, per carità. Questo potrebbe essere il motto della campagna “Digital Life Sacrifice”, lanciata da Alicia Keys per conto della sua Fondazione “Keep a Child Alive” e che coinvolge una lunga lista di Vip del mondo dello spettacolo. Obiettivo della campagna, che parte proprio nella giornata mondiale per la lotta all’Aids, è quello di raccogliere un milione di dollari da destinare all’aiuto dei bambini sieropositivi o malati di Aids in Africa e in India. Per riuscirci, i vip coinvolti nella campagna “suicideranno” i propri profili sui vari social network fino a quando la cifra non sarà raggiunta e considerato che alcuni di loro, come Lady Gaga, hanno milioni di contatti, c’è da aspettarsi che l’iniziativa riscuota successo i breve tempo.
La lista dei vip che hanno aderito è decisamente lunga e include i nomi di Justin Timberlake, Katie Holmes, Usher, Serena Williams e Willow e Jaden Smith, con tanto di autorizzazione di papà Will. Tutti hanno dato annuncio della loro “dipartita” proprio tramite i propri account sui social network, invitando i propri fan ad andare sul sito Buyalife per “ricomprare” le loro vite con una donazione di almeno 30 dollari. Certo fa una certa impressione vedere Kim Kardashian e gli altri vip, pacificamente adagiati in un loculo, virtualmente morti per attirare l’attenzione su quei milioni di bambini che l’AIDS ha già resi orfani e le cui vite sono drammaticamente a rischio. “C’è una differenza fra vivere e essere vivi”, si legge nel sito della fondazione. Per questo l’obiettivo della campagna non è solo quello di raccogliere fondi per acquistare i medicinali necessari per assicurare la sopravvivenza ai bambini ma anche quello di potergli assicurare cose fondamentali come un letto, dei libri, vestiti e tutto ciò che distingue il mero essere vivi, dal vivere veramente. “È importante e giusto usare strumenti così popolari per raggiungere un obiettivo – spiega Alicia Keys – ed è importantissimo scioccare le persone al punto di risvegliarle. Il problema non è che le persone non si interessino o non abbiano realmente voglia di aiutare gli altri. Il vero problema è che spesso non hanno tempo di pensare alla gravità di certe cose”.
La bellissima neo mamma, impegnata dal 2003 con la sua fondazione e da sempre sensibile al sociale, non ha dubbi dunque del fatto che ogni “arma” sia lecita, persino quella del suicidio virtuale, se questa può ridare un minimo di speranza di vita a tanti bambini già duramente provati. La lista dei vip intanto, che include anche Jennifer Hudson e Jay Sean, sembra destinata ad allungarsi, perché nessuno di quelli interpellati dalla cantante ha finora rifiutato. “Spero però – ha detto ancora la Keys – che anche persone comuni seguano lo stesso esempio suicidandoci virtualmente per contribuire alla raccolta dei fondi. In nome della vita, quella vera, ne vale sicuramente la pena".