Intervista all’étoile internazionale: “Non ho mai voluto fare nient’altro nella mia vita se non ballare”. E contro i reality show: “Illudono i ragazzi che sia tutto facile, invece servono anni di sacrifici”. IL VIDEO
A 21 anni la nomina a primo ballerino del Teatro alla Scala. A 24 quella da étoile. Roberto Bolle ha bruciato le tappe. E il suo talento lo ha portato subito ad essere “conteso” dai teatri più prestigiosi al mondo. Ai microfoni di SkyTG24 il danzatore italiano parla della sua carriera folgorante, a margine del suo galà, il "Roberto Bolle and friends". Uno spettacolo andato in scena in piazza San Marco il 27 luglio per raccogliere fondi a favore del Fai, il Fondo ambiente italiano. “La mia vita e più di quello che osavo sognare da bambino. Mai avrei immaginato di poter incantare migliaia di persone” confessa l’étoile. E assicura: “Non ho mai voluto fare nient’altro se non ballare. La danza è stata una folgorazione e a sei anni ho chiesto ai miei genitori di andare a scuola di danza”. Per Roberto Bolle la carriera di un ballerino si costruisce però negli anni, non esiste un modo per arrivare prima. “Il problema oggi può essere la ricerca delle scorciatoie che i ragazzi vedono spesso nei reality o nei talent show. Invece quella di un danzatore è una carriera che si costruisce nel tempo e con i sacrifici”.
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