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Transnistria - la mostra fotografica di Gughi Fassino
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In quanti conoscono la Transnistria? La mostra fotografica di Gughi Fassino apre le porte su questo Stato fantasma e insieme al memorandum su Anna Politkovskaja è protagonista del festival (P)rose dai venti dal 21 al 23 maggio in Valsugana (TN)

di Pamela Foti

(P)rose dai venti. Un festival di parole e immagini che varcano i confini dell’Est Europa e raccontano di terre che non sono solo sinonimo di accordi economici ed energetici. Da qui, dall’esigenza di conoscere quelle realtà che stanno sempre più influenzando il nostro sistema sociale, nasce il nuovo appuntamento culturale in scena dal 21 al 23 maggio a Borgo Valsugana (TN): (P)rose dai venti - Tradurre in festival- Tre giorni per incontrare, ascoltare, leggere, tradurre autori ed interpreti della cultura dell’Est Europa seguendo il vento di Levante.

Il progetto, ideato da Daniela Basso e Michela Signori in collaborazione con l’Associazione Arte Sella e CSSEO, Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale, “tenta di ridefinire i contorni di una conoscenza geografia culturale e sociale del nostro tempo, che sempre più tende a rendersi meno riconoscibile -  spiegano le due curatrici - Abbiamo individuato un vento, da Borgo Valsugana il Levante, e l’abbiamo seguito muovendo i primi passi di questa edizione verso il confine rumeno, verso quello russo, e trovando un paese ai più sconosciuto: la Transnistria".
E a questo
Stato fantasma è dedicata l'apertura del festival, attraverso gli scatti del fotoreporter Gughi Fassino, collaboratore delle più importanti testate giornalistiche italiane e internazionali, che ha posato il suo sguardo sul Paese situato al confine orientale dell’Europa con l’Ucraina. Protagoniste della mostra, aperta sino al 6 giugno, ritratti di vita ordinaria dello Stato indipendente in territorio moldavo, dichiaratosi autonomo dopo il crollo dell'Unione Sovietica ma ancora oggi non riconosciuto dalla comunità internazionale.
Un capitolo importante del festival (P)rose dai venti è poi dedicato alla figura della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa con 5 colpi di pistola nell’ascensore del suo appartamento a Mosca il 7 ottobre 2006. Attraverso lo spettacolo “Donna non rieducabile” di Stefano Massini, memorandum teatrale sulla Politkovskaja cui dà corpo e voce una straordinaria Ottavia Piccolo, si ripercorre la vita umana e professionale di questa coraggiosa testimone dei nostri tempi.

Chiude la prima edizione del festival il film di Bobby Panescu “Francesca”. Il lungometraggio, proposto alla 66˚edizione del Festival del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, tratteggia l’immagine di un'Italia percepita come un posto tutt’altro che accogliente, dove i diritti dei migranti vengono calpestati in uno scenario di episodi di violenza e di attacchi spietati.

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