Ig Nobel alla pizza italiana: aiuta a vivere più a lungo e in buona salute

Scienze
Pizza (Getty Images)

Premiato dalla rivista Annals of Improbable Research e dall'Università di Harvard l’italo-olandese Silvano Gallus per "aver fornito l'evidenza che la pizza può proteggere da malattie e morte, ma solo se fatta e mangiata in Italia”

Tra i vincitori degli Ig Nobel, i premi alle ricerche che fanno "ridere ma anche riflettere”, assegnati quest’anno dalla rivista Annals of Improbable Research e dall'Università di Harvard, c’è anche un italiano: Silvano Gallus, dell’Istituto Mario Negri di Milano e dell’Università di Maastricht.
All’esperto italo-olandese è stato assegnato l'Ig Nobel 2019 per la Medicina per "aver fornito l'evidenza che la pizza può proteggere da malattie e morte, ma solo se fatta e mangiata in Italia”.

Ig Nobel 2019 per la Medicina

Il riconoscimento assegnato a Silvano Gallus e al suo team di epidemiologi, in occasione della 29esima First Annual Ig Nobel Prize ceremony, tenutasi giovedì 12 settembre presso il Sanders Theatre di Harvard, si deve a tre diversi studi pubblicati su riviste internazionali specializzate: “Consumo di pizza e rischio di cancro al seno, alle ovaie e alla prostata“, pubblicata nel 2006 sull’European Journal of Cancer Prevention; “La pizza protegge dal cancro?”, riportata sull’International Journal of Cancer nel 2013 e “Pizza e rischio di infarto miocardico acuto” pubblicata nel 2004 sull’European Journal of Clinical Nutrition.

I vincitori di altri Ig Nobel

Il premio per l’Istruzione medica è stato assegnato a Karen Pryor e Theresa McKeon (USA), “per aver utilizzato una semplice tecnica di addestramento degli animali, chiamata "clicker training", per addestrare i chirurghi a eseguire interventi di chirurgia ortopedica”.
I vincitori dell’Ig Nobel per l’Anatomia sono, invece, i francesi Roger Mieusset e Bourras Bengoudifa, “per aver misurato l'asimmetria della temperatura scrotale in postini nudi e vestiti in Francia”. Il premio per la Chimica è stato assegnato ai giapponesi Shigeru Watanabe, Mineko Ohnishi, Kaori Imai, Eiji Kawano e Seiji Igarashi, "per aver stimato il volume totale di saliva prodotto al giorno da un bambino di cinque anni”. L’iraniano Iman Farahbakhsh ha invece conquistato il premio per l’ingegneria "per aver inventato una macchina per il cambio del pannolino da usare su neonati”. 

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