Malaria, completato il primo atlante cellulare della malattia: apre a nuove cure

Scienze
Immagine di archivio (Ansa)

È stato messo a punto dai ricercatori del Wellcome Sanger Institute, i quali hanno misurato l’attività genetica di quasi 1.800 parassiti in dieci diverse fasi dello sviluppo 

I ricercatori del Wellcome Sanger Institute sono riusciti a completare il primo atlante cellulare della malaria. I risultati del lavoro, pubblicati sulla rivista di settore Science, potrebbero permettere alla comunità scientifica di realizzare delle nuove cure. L’atlante mostra in alta risoluzione quali sono i geni del plasmodio (il parassita che provoca la malattia) che si accendono nelle varie fasi del suo ciclo vitale, evidenziando tutti i cambiamenti che avvengono durante lo sviluppo all’interno degli organismi ospiti, come l’uomo e la zanzara.

La realizzazione dell’atlante cellulare

Ogni anno, la malaria colpisce oltre 200 milioni di persone nel mondo e ne uccide quasi mezzo milione. Mara Lawniczak, l’autrice dello studio, spiega che per sconfiggere la malattia è fondamentale conoscere tutti i trucchi che il parassita usa nel corso del suo ciclo vitale. "L'atlante cellulare della malaria è la prima mappa dettagliata che ci mostra quanto i parassiti siano diversi uno dall'altro, anche quando sono geneticamente identici", sottolinea l’esperta. Per realizzare l’atlante cellulare, gli studiosi hanno isolato e misurato l’attività genetica di quasi 1.800 parassiti in dieci diverse frasi dello sviluppo. Questa operazione ha permesso loro di individuare quali geni sono attivi durante l’intero ciclo vitale e quali svolgono un ruolo fondamentale solo in alcune fasi. Inoltre, sono riusciti a intuire anche la funzione del 40% dei geni del parassita ancora sconosciuto alla comunità scientifica. La speranza dei ricercatori è che i risultati del loro lavoro possano in futuro consentire di individuare con maggiore facilità i ‘talloni d’Achille’ della malaria e facilitare lo sviluppo di nuovi farmaci.

Il vaccino contro la malaria

Lo scorso aprile, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto, tramite un comunicato ufficiale, che il governo del Malawi ha introdotto il primo vaccino contro la malaria all’interno di un programma pilota. Commentando l’evento, la dottoressa Matshidiso Moeti, direttrice regionale dell’Oms per l’Africa, ha ricordato che la malaria è una minaccia costante nelle comunità africane. “Conosciamo il potere dei vaccini per prevenire le malattie killer e raggiungere i bambini, compresi quelli che potrebbero non avere accesso immediato ai medici, alle infermiere e alle strutture sanitarie di cui hanno bisogno per essere salvati quando vengono colpiti da una grave malattia”, ha spiegato l’esperta. 

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