Marte, il misterioso buco che incuriosisce gli scienziati. FOTO
ScienzeScoperto nel 2011, il foro presente sulle pendici del vulcano Pavonis Mons è stato riproposto di recente dalla Nasa come foto astronomica del giorno. Lo scatto rivela la presenza di una probabile caverna, un luogo considerato ideale per ospitare la vita su Marte
C’è un misterioso buco su Marte che da tempo attira la curiosità degli scienziati, impegnati a studiarne le particolari caratteristiche. L'insolito foro, situato sulle pendici del vulcano marziano Pavonis Mons, è stato immortalato in un’immagine scattata nel 2011 dallo strumento HiRISE, montato a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (Mro). Il primo di marzo, la Nasa ha riproposto la foto attraverso il concorso Astronomy Picture of the Day (Apod), che premia l’immagine astronomica del giorno. Nell’affascinante scatto si può osservare l’apertura presente sul terreno, che sembra essere l’ingresso di una caverna che potrebbe anche contenere tracce di vita.
Le ipotesi sul buco di Marte
Le sonde dedicate allo studio di Marte hanno regalato negli anni diverse immagini mozzafiato e tra queste rientra indubbiamente il buco ripreso nel 2011 dal Mro sul versante ovest del vulcano Pavonis Mons. A distanza di anni la Nasa ha riproposto l’immagine attraverso il concorso Apod, ma fin da subito lo scatto aveva suscitato grande interesse nella comunità scientifica in virtù delle insolite caratteristiche che si possono osservare. Ad esempio, non è ancora chiaro perché il buco sia circondato da un cratere, ma l’attenzione viene rivolta anche alla probabile caverna, la cui esistenza sembrerebbe confermata dai giochi di ombre visibili nella foto, per la quale il foro fungerebbe da porta di accesso. I ricercatori hanno analizzato l’immagine a più riprese, arrivando a stimare un possibile diametro di 35 metri per l’apertura e una profondità di circa 20 metri per la caverna sottostante. Nella descrizione dello scatto marziano, la Nasa afferma esplicitamente che “buchi del genere sono di particolare interesse perché le grotte interne sono relativamente protette dalle dure condizioni della superficie del pianeta, rendendo questi luoghi buoni candidati per ospitare la vita marziana”. In ottica futura, il buco marziano scoperto da quasi 10 anni potrebbe essere oggetto di esplorazioni da parte di sonde spaziali, robot, ma anche astronauti.