Scoperto nella Via Lattea un buco nero stellare che “non dovrebbe esistere”

Scienze
La rappresentazione artistica del buco nero stellare della Via Lattea (YU Jingchuan, Beijing Planetarium, 2019)

L’oggetto cosmico ha una massa pari a 70 volte quella del Sole e non può essere spiegato dalle teorie attuali. Il buco nero è parte di un sistema binario: attorno ad esso ruota una stella che completa l’orbita in 79 giorni 

A circa 15.000 anni luce dalla Terra un gruppo di scienziati ha scoperto un buco nero stellare dalla massa mostruosa, pari a 70 volte quella del Sole, che ha sorpreso i ricercatori in particolare per un motivo: secondo le teorie attuali, la sua esistenza sarebbe impossibile. Il buco nero è stato chiamato Lb-1, nome ispirato al team internazionale autore della scoperta, illustrata nel dettaglio sulla rivista Nature. Il misterioso oggetto cosmico presenta altri elementi altrettanto inspiegabili: dall’orbita alla stella ‘compagna’ che forma con esso un sistema binario, fino all’assenza di raggi X. Il prossimo obiettivo dei teorici sarà quello di chiarire le circostanze che hanno portato alla formazione del buco nero.

Un buco nero stellare ‘impossibile’ nella Via Lattea

Nel team di ricerca internazionale che ha scoperto Lb-1 c’era anche l’italiano Mario Lattanzi dell’Inaf di Torino, secondo cui “la cosa straordinaria è che, stando alle teorie attuali dell’evoluzione stellare, buchi neri stellari così massicci non dovrebbero nemmeno esistere, perlomeno non nella nostra galassia”. Gli astronomi stimano infatti che dei circa 100 milioni di buchi neri della Via Lattea, la maggior parte abbia una massa non superiore a 15 volte quella del Sole. Pur essendo un buco nero stellare, ovvero formatosi dal collasso gravitazionale di una stella massiccia, contrariamente agli oggetti simili individuati Lb-1 non presentava l’emissione di raggi X che si rileva quando questi oggetti cosmici “divorano gas da una stella compagna”, spiega l’Inaf. Per questo la scoperta è stata possibile solo grazie a uno spettrografo situato in Cina che ha permesso di individuare una stella di classe spettrale B particolarmente brillante che, è emerso, ruotava in circa 79 giorni attorno a “un oggetto invisibile di 70 masse solari”. 

Alla ricerca di nuovi buchi neri stellari supermassicci

Oltre alle dimensioni inspiegabili, un’altra anomalia del buco nero stellare è l’ampiezza dell’orbita percorsa, definita dall’Inaf “fuori scala”. Secondo Lattanzi gli scienziati fino a questo momento avevano notato alcuni indizi dell’esistenza di buchi neri, giunti però “dai segnali registrati dagli interferometri per onde gravitazionali Ligo e Virgo, attribuiti alla collisione fra buchi neri molto più massicci dei tipici buchi neri stellari”. Le nuove campagne di osservazione di Lb-1, che si concluderanno a breve, avranno lo scopo di misurare con precisione le proprietà di questo buco nero stellare in modo da scoprirne altri simili e per capire come questi oggetti stellari si formino e evolvano durante la loro esistenza. 

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