Dopo Kepler, la Nasa saluta Dawn: ha studiato gli asteroidi più grandi

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)
Asteroide-Getty-CourtesyNASA-Newsmakers

Esaurito il carburante, la sonda termina la sua missione dopo 11 anni: orbitando attorno a Cerere e Vesta, ha raccolto dati cruciali per capire l’evoluzione del Sistema Solare 

È tempo di saluti e cambiamenti per la Nasa, che nel giro di pochi giorni si ritrova a dire addio a due veicoli spaziali che hanno segnato l’ultimo decennio con importanti scoperte. Dopo il ritiro del telescopio Kepler, cacciatore di pianeti, l’organizzazione statunitense ha infatti annunciato il termine della missione Dawn, operata da una sonda che aveva lo scopo di esaminare Vesta e Cerere, i due più grandi asteroidi situati nella fascia principale, tra le orbite di Marte e Giove.

Più dati su evoluzione e storia del Sistema Solare

Molti dei dati ottenuti da Dawn si devono allo spettrometro Vir (Visible and Infrared mapping spectrometer), realizzato dalla società italiana Leonardo grazie al finanziamento e coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), oltre alla supervisione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Sfruttando questa strumentazione, il veicolo ha potuto raccogliere “immagini e dati sbalorditivi riguardanti Cerere e Vesta, cruciali per capire la storia e l’evoluzione del Sistema Solare”, come specificato in una nota ufficiale della Nasa. Lanciata nel 2007, la sonda spaziale ha raggiunto in primo luogo l’asteroide Vesta tra il 2011 e il 2012, riuscendo a rivelare il nucleo in ferro del corpo celeste, proprio come la Terra, oltre a una superficie costituita da crateri, canyon e montagne. La seconda tappa raggiunta da Dawn, nel 2015, è stata il pianeta nano Cerere, sul quale ha potuto osservare depositi di sale, carbonato di sodio e ammonio. In totale, la sonda ha compiuto circa 3000 orbite attorno ai due asteroidi.

Dawn, un addio annunciato

Proprio come accaduto a Kepler, anche Dawn ha esaurito il carburante. Gli scienziati, che già da quest’estate erano consci del termine prossimo della missione, se ne sono resi conto dopo che il veicolo non ha inviato alcun segnale tra il 31 ottobre e l’1 novembre, quando era prevista una comunicazione con la sonda. Secondo Marc Rayman, ingegnere capo del progetto, “le richieste che abbiamo fatto a Dawn erano altissime, ma ogni volta ha risposto alle attese. È difficile dire addio a questo fantastico veicolo spaziale, ma è giunta l’ora di farlo”. Senza più energia per sostenersi, Dawn si spegnerà e continuerà a orbitare intorno a Cerere per almeno vent’anni, prima di schiantarsi sul pianeta nano. Tuttavia, le 95.000 immagini e gli oltre 167 GB di dati ottenuti nell’arco degli 11 anni di attività potranno ora essere analizzati per raggiungere ulteriori traguardi.

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