Partita la missione Axiom 3 con a bordo Walter Villadei, cosa è successo a Cape Canaveral
Scienze ©Ansa“Queste missioni sono dei precursori verso la nostra stazione spaziale privata in orbita", spiega a bordo pista Matt Ondler, presidente di Axiom Space, "con il primo modulo che verrà lanciato nel 2026”. E su Villadei: “Per me è un supereroe e con sé nello spazio porta tutto il suo Paese”
A vederlo da fuori sembra un film: “Il giorno della marmotta”. Stesso posto, stessa gente, quasi stessa ora. Anche il poliziotto con il cane che ci controlla zaini e attrezzatura è lo stesso. L’autista del bus che ci porta dentro il Kennedy Space Center invece no. Oggi si chiama Herbert. Costeggiando Saturno Avenue, arriviamo al Media Center e anche lì tutti cercano di rimettersi allo stesso posto del giorno prima. C’è chi riparte per piazzare le telecamere e le macchine fotografiche vicino alla rampa di lancio, chi ha deciso che non vale la pena tornarci, anche se il tempo è cambiato e fa meno freddo.
La medaglia del premio Nobel in valigia
Il gruppo più in fermento è quello della Turchia. C’è una troupe che sta seguendo l’astronauta della missione Ax-3 Alper Gezeravci da quando è stato selezionato. Il documentario su di lui dovrebbe uscire a maggio. La sua è una storia particolare. Ha scelto la carriera militare, non si è mai sposato e nello spazio porterà le foto del suo nipotino Karan, a cui vorrebbe insegnare a guardare il cielo con occhi nuovi. Poi c’è il gruppo degli svedesi, venuti a supportare Marcus Wandt, la riserva della classe astronauti 2022 dell’Agenzia spaziale europea che, grazie all’impegno del suo Paese, va sulla Stazione spaziale internazionale prima dei suoi compagni di carriera, che stanno ancora completando l’addestramento. In valigia ha messo una medaglia del Premio Nobel, a testimonianza dell’importanza della scienza per la Svezia.
"Villadei un supereroe, porta il suo Paese nello spazio"
Alle 11 il team di Axiom Space ci raduna per portarci all’eliporto. Quando arriviamo scopriamo che si tratta della Shuttle Landing Facility, la vecchia pista di atterraggio dello Shuttle. Ci sono le transenne che delimitano l’area dedicata ai familiari. Sarà l’ultima volta che si vedono, con gli astronauti, prima dello spazio. L’elicottero arriva a mezzogiorno, E qui, sulla vecchia pista della Nasa, assistiamo al passaggio di consegne tra Axiom Space, compagnia privata texana che gestisce la missione e SpaceX, compagnia privata targata Elon Musk che gestisce il lanciatore Falcon 9 che porterà in orbita l’equipaggio e la navetta Crew Dragon che lo condurrà sano e salvo fino alla stazione spaziale internazionale. L’effetto è quello di una specie di ritorno al futuro. “Queste missioni sono dei precursori verso la nostra stazione spaziale privata in orbita" – ci spiega a bordo pista Matt Ondler, Presidente di Axiom Space – "con il primo modulo, costruito a Torino da Thales Alenia Space, che verrà lanciato nel 2026”. Gli chiediamo cosa pensa di Walter Villadei: “Per me è un supereroe e con sé nello spazio porta tutto il suo Paese”.
Il boom sonico e l'ondata di applausi
Ripensiamo alle sue parole quando, alle 4.49 ora locale, il razzo si stacca dalla rampa di lancio e buca il cielo della Florida, continuando per un po’ ad apparire e scomparire tra le nuvole. Dopo circa 8 minuti il primo stadio del Falcon 9, al suo quinto utilizzo, rientra sulla Terra atterrando questa volta non in mezzo al mare ma all’interno della base militare della Space Force. Poco dopo veniamo investiti dal boom sonico, e finalmente capiamo il senso della mail con cui SpaceX aveva avvisato tutti gli abitanti della zona. Partono gli applausi e un’aquila solitaria volteggia nel cielo. Quando rientriamo in sala stampa, un televisore trasmette un’intervista a Bill Nelson, il numero uno della Nasa: “La nuova età dell’oro è appena iniziata”.