Sul web “Fatti per capire”, progetto per una cittadinanza scientifica

Scienze

Carlo Imbimbo

Consentire di fare scelte consapevoli su temi controversi, dalle nuove tecnologie all’energia, dalla salute ai cambiamenti climatici. Tutto questo e molto altro è il progetto della divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti, realizzato con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, che quest'anno celebra il suo 70esimo anniversario

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Capire la scienza e spiegarla. Fornire informazioni che siano verificate e affidabili. Consentire a tutti, gente comune e istituzioni, di fare scelte consapevoli su temi controversi, dalle nuove tecnologie all’energia, dalla salute ai cambiamenti climatici. Tutto questo e molto altro è il progetto della divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti “Fatti per capire”, realizzato con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, che quest'anno celebra il suo 70esimo anniversario.

 

Science Media Centre

L'iniziativa vuole diventare un punto di riferimento per i media e il pubblico, sulla falsa riga dei Science Media Centre del Regno Unito, strutture nate nel mondo anglosassone e poi diffusesi in molti altri Paesi con l'obiettivo di educare i mezzi di comunicazione a diffondere informazioni su scienza e tecnologia basate sull’evidenza scientifica. «Ci sono dei temi che non possiamo ignorare – spiega Barbara Gallavotti – perché sono temi che riguardano scienza e tecnologia su cui dobbiamo esprimerci, come cittadini. E a seconda del nostro modo di comportarci e delle decisioni che prendiamo la società prende un orientamento diverso e spesso irreversibile». «È cruciale, adesso più che mai – dice la coordinatrice del UK Science Media Centre, Helen Jamison – che la gente comune e i policy maker abbiano accesso alle migliori informazioni ed evidenze scientifiche, per aiutarli a decidere su alcuni dei temi più complessi del nostro tempo».

 

Il ruolo del Museo

Il Museo Leonardo Da Vinci ha accolto la sfida di un progetto che sta a cavallo tra il mondo della ricerca, quello dei media e i cittadini. Molti i temi scelti, dalla salute all’energia, dal territorio ai cambiamenti climatici e alle nuove tecnologie. Si inizia con le auto elettriche, con una pagina web.

«Molti sono i temi controversi di cui ci occuperemo – dice il direttore del Museo, Fiorenzo Galli e cercheremo di dare gli strumenti al pubblico per prendere decisioni consapevoli su questi temi, anche attraverso gli interventi qualificati di esponenti del mondo della ricerca scientifica». Al Museo, come ai giornalisti e agli altri esponenti dei media, il compito di parlare un linguaggio semplice e alla portata di tutti, facendo attenzione a non banalizzare concetti di per se stessi complessi. «Nessuno si chiede – dice Gallavotti – perché ci sia bisogno di un giornalista sportivo per spiegare una partita di calcio e non basti sentire il grande campione. Anche per la scienza ci vuole qualcuno che sieda dalla parte degli spettatori, che conosca il gioco, le regole, e sappia raccontare in maniera indipendente».

 

Le fake news

Il progetto ha il suo cardine in aggiornamenti regolari via web e sui social su temi controversi, con l’intervento di scienziati e ricercatori specialisti in ogni settore. «Non ci sono solo le totali bufale – sostiene Gallavotti – ci sono anche le mezze verità, che fanno quasi più danno. E infatti abbiamo pensato a una sezione dedicata a spiegare come funziona l’informazione e come nascono le false notizie. Perché un’altra cosa di cui, come cittadini, non possiamo più fare a meno è capire quando una notizia è fondata e quando invece è fragile». «Siamo in un momento storico – aggiunge Fiorenzo Galli –  in qui c’è un repentino cambiamento della società, indotto spesso anche dalla ricerca scientifica che produce risultati nella tecnologia che usiamo tutti. Si parla tanto di realtà aumentata, io credo che attraverso questo progetto parliamo anche di consapevolezza aumentata, che è necessaria».

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