La sonda ha inviato la sua prima foto del pianeta rosso. L'agenzia spaziale emiratina spiega che l'immagine "cattura il maggior vulcano del sistema solare, il Monte Olimpo, che emerge dalla luce del primo mattino”. Nei prossimi mesi Hope si posizionerà a una distanza ideale per scansionare Marte in maniera integrale. Studierà anche la meteorologia marziana restando in orbita per 687 giorni
La sonda Hope, inviata dagli Emirati Arabi Uniti su Marte, ha inviato la sua prima immagine del pianeta rosso. La notizia è stata comunicata dall'agenzia spaziale emiratina, che ha diffuso la foto. Lo scatto è stato realizzato da un'altezza di 24.700 chilometri, dopo l'ingresso della sonda nell'orbita marziana.
La foto di Marte
L'agenzia spaziale, in una nota, spiega che l'immagine "cattura il maggior vulcano del sistema solare, il Monte Olimpo, che emerge dalla luce del primo mattino". La foto è stata condivisa su Twitter anche dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al-Maktoum, che ha festeggiato "la prima immagine di Marte catturata dalla prima sonda araba della storia”.
Cosa è la sonda Hope
La sonda Hope è arrivata nell'orbita di Marte dopo aver viaggiato per 205 giorni e 494 milioni di chilometri. Gli Emirati Arabi diventano così i quinti ad avere una sonda intorno a Marte dopo Usa, Unione Sovietica, Agenzia spaziale europea e India. Nei prossimi tre mesi Hope eseguirà ulteriori manovre per posizionarsi nell'orbita finale compresa tra 28.000 e 43.000 chilometri di altitudine: una distanza ideale per scansionare il pianeta in maniera integrale, compito che eseguirà ogni nove giorni per almeno un anno marziano (687 giorni terrestri).
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I compiti della sonda
L'obiettivo principale è monitorare la meteorologia e la climatologia marziana con tre strumenti scientifici: Emirs (Emirates Mars Infrared Spectrometer) è uno spettrometro infrarosso pensato per lo studio degli scambi di energia che avvengono nella bassa atmosfera e che ne guidano la dinamica globale; Exi (Emirates Exploration Imager) è invece una camera ad alta risoluzione (fino a 4K) che lavorerà alle frequenze visibili e ultraviolette e che sarà in grado di ottenere un dettaglio sulla superficie fino a 8 chilometri; Emus (Emirates Mars Ultraviolet Spectrometer), infine, è uno spettrometro ultravioletto per lo studio delle specie chimiche negli strati più alti dell'atmosfera, al di sopra dei 100 chilometri di altitudine. La missione Hope (“Al Amal”, “speranza” in arabo) è costata circa 200 milioni di dollari ed è condotta in collaborazione con l'Università del Colorado a Boulder. La sonda aveva iniziato il suo viaggio lo scorso 20 luglio a bordo di un razzo H-2A dal Centro spaziale giapponese di Tanegashima.