La scossa dovrebbe colpire la cittadina di Parkfield, situata lungo la faglia di San Andreas, già protagonista della scossa del 2004. Lo indica uno studio condotto da Ingv e Cnr-Iac
Nel 2024 potrebbe verificarsi un terremoto di magnitudo 6 presso la cittadina di Parkfield, situata lungo la faglia di San Andreas, in California. È quanto emerge dall’analisi dell’evoluzione dell’attività sismica dell’area nel corso degli ultimi 50 anni, condotta dai ricercatori Giovanni Sebastiani e Luca Malagnini, rispettivamente dell’Istituto per le applicazioni del calcolo "Mauro Picone" del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iac) e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Nel loro studio, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Ecology & Natural Resources, i due ricercatori spiegano che la loro metodologia ha permesso di prevedere retrospettivamente il terremoto avvenuto nel 2004 a Parkfield. Questo tipo di eventi non sono rari nella cittadina californiana: tra il 1857 e il 1966 si sono verificati sei sismi di magnitudo 6, a intervalli di tempo quali regolari, da 12 a 32 anni, con una media di circa 22 anni. Nel 1985 i geologi statunitensi hanno installato una rete di strumenti sofisticati nell’area, con l’obiettivo di rilevare cosa succede prima di un evento sismico e prevedere futuri terremoti.
Lo svolgimento dello studio
Malagnini spiega che lo studio condotto assieme a Sebastiani ha riguardato l’evoluzione quotidiana negli ultimi 50 anni del baricentro dell’attività sismica presso Parkfield, ossia del punto da cui si irradia l’energia rilasciata dai terremoti. Lui e il collega hanno osservato che l’attività sismica si disperde e si concentra con un periodo di circa tre anni, probabilmente legato al ciclo climatico siccità-piovosità. Analizzando i dati come se fossero raccolti in tempo reale e fermandosi a cento giorni prima dell'ultimo terremoto del 2004, la metodologia adottata ha permesso un’esatta previsione retrospettiva del giorno in cui si è verificato.
Le prossime “tappe” della ricerca
“Se il nostro metodo è corretto, il prossimo terremoto di magnitudo 6 avverrà nel 2024: siccome l’accuratezza predittiva cresce man mano che ci si avvicina al momento del sisma, sarà importante aggiornare periodicamente la previsione”, aggiunge Malagnini. In futuro, i due ricercatori applicheranno il metodo sviluppato ad altri siti lungo faglie simili a quella di San Andreas, dove sono avvenuti terremoti ripetitivi di magnitudo significativa, prima di adattarlo all’analisi di situazioni più complesse, come ad esempio le faglie dell’Appenino.