L’Intelligenza artificiale può essere istruita per evolversi da sola

Scienze
Intelligenza artificiale (Getty Images)

È il risultato che ha ottenuto un team di ricercatori di Google, che è riuscito a mettere a punto un software che prende in prestito concetti dell'evoluzione darwiniana, per costruire programmi di intelligenza artificiale che migliorano  senza l’intervento dell’uomo

L’Intelligenza artificiale può essere istruita per evolversi da sola. È il risultato che ha ottenuto un team di ricercatori di Google, che è riuscito a mettere a punto un software che prende in prestito concetti dell'evoluzione darwiniana, tra cui la cosiddetta “sopravvivenza del più adatto", per costruire programmi di intelligenza artificiale che migliorano generazione dopo generazione senza l’intervento dell’uomo. Il nuovo programma, chiamato AutoML-Zero, è descritto nel dettaglio sull’archivio on line arXiv, che raccoglie gli studi in attesa di approvazione e pubblicazione da parte della comunità scientifica.

Potrebbe scoprire nuovi approcci all’Ia

Come riporta la rivista Science, AutoML-Zero sarebbe riuscito a replicare decenni di ricerche sull’Intelligenza artificiale in pochi giorni. I primi test basati sul riconoscimento di alcune immagini sembrano confermare l’effettivo funzionamento del nuovo sistema basato sull’Intelligenza artificiale.
In futuro il programma sviluppato dagli esperti di Google, coordinati da So Quoc Le, potrebbe scoprire, in completa autonomia, nuovi approcci all’Ia. Per farlo sarà probabilmente necessario istruire il sistema con nuove formule matematiche e fornirgli più risorse di calcolo. "Questa è una direzione a cui stiamo lavorando“, ha spiegato So Quoc Le. "Il nostro obiettivo finale è quello di sviluppare effettivamente nuovi concetti di apprendimento automatico che nemmeno i ricercatori potrebbero trovare”.
"Mentre la maggior parte dei ricercatori ha compiuto piccoli passi nel settore, il nuovo studio ha fatto un grande salto nell'ignoto", ha commentato Risto Miikkulainen, un informatico dell'Università del Texas, Austin. "Questo è uno di quei documenti che potrebbero lanciare molte ricerche future".

L’Intelligenza artificiale riesce a leggere le emozioni dei topi

Tra gli ultimi risultati ottenuti dalla ricerca di settore, gli esperti di Neurobiologia dell'Istituto tedesco Max Planck sono recentemente riusciti a sviluppare un sistema basato sull’Intelligenza artificiale in grado di leggere le emozione dei topi. Per farlo, grazie all’Ia hanno collegato in modo affidabile cinque stati emotivi alle espressioni facciali dei topi: piacere, disgusto, nausea, dolore e paura. Lo studio mostra che l'espressione facciale di un topo non è in realtà solo una reazione all'ambiente. "I topi che hanno leccato una soluzione di zucchero quando avevano sete hanno mostrato un'espressione facciale molto più gioiosa rispetto ai topi già sazi", ha spiegato Nadine Gogolla, coordinatrice dello studio.

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