ExoMars, slitta ancora il lancio del rover Rosalind su Marte

Scienze
Exomars (Ansa)

L’Agenzia spaziale europea e la Roscosmos Space Corporation russa hanno deciso di rimandare il lancio al 2022, per completare tutti i test necessari ad assicurare il successo della missione 

La seconda missione del programma ExoMars, destinata a portare un rover europeo sulla superficie Marte e inizialmente in calendario per il 2018, slitta di altri di due anni. Previsto per l’estate 2020, il lancio è rinviato al 2022, fra agosto e ottobre.
Le ragioni del rinvio, spiegate dall’Agenzia spaziale europea e dalla Roscosmos Space Corporation russa nell’annuncio ufficiale diffuso sul sito dell’Esa, sono dovute principalmente alla necessità di completare tutti i test necessari ad assicurare il successo della missione.

Le ragioni del rinvio nel dettaglio

Oltre alle criticità emerse nei test sui paracadute, fondamentali per garantire il successo dell’atterraggio del rover Rosalind sulla superficie del Pianeta Rosso, Jan Wörner e Dmitry Rogozin, i direttori generali dell’Esa e di Roscosmos, ritengono sia necessario ulteriore tempo per effettuare altri test sull’hardware e sul software definitivi del modulo di discesa e del rover. Inoltre, come sottolineato dagli esperti, la diffusione del coronavirus in diversi Paesi del mondo, ha in parte compromesso la fase finale della attività di ExoMars.
La situazione epidemiologica sorta a seguito della diffusione del nuovo virus, come spiegato da Rogozon, “ha praticamente precluso ai nostri esperti la possibilità di viaggiare verso le industrie partner».
“Vogliamo essere sicuri al cento per cento che sia una missione di successo. Non possiamo permetterci alcun margine di errore”, ha spiegato Jan Wörner, direttore generale dell’Esa. «Ulteriori attività di verifica garantiranno un viaggio sicuro e i migliori risultati scientifici su Marte».

Il commento di Maria Cristina De Sanctis

“Sebbene non felici di un rinvio, riteniamo che sia saggio posporre il lancio se questo “garantisce” una missione con i rischi sostanzialmente nulli”, ha commentato Maria Cristina De Sanctis, ricercatrice dell’Istituto nazionale di astrofisica e responsabile scientifico dello strumento Ma_Miss (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies), integrato nel trapano di ExoMars. “Il nostro strumento Ma_Miss, che è stato il primo a essere consegnato e quindi integrato con il trapano ed il resto del veicolo spaziale, ha superato tutti i test previsti. Siamo fiduciosi che il rinvio non porterà a nessun “degrado” delle prestazioni del nostro strumento. Continueremo a lavorare per Ma_Miss effettuando ulteriori test nei nostri laboratori, e anzi ne approfitteremo per affinare le tecniche osservative ottimizzando la raccolta dati”.  

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