Il riscaldamento globale può essere causa di onde più alte e potenti

Scienze

Se non si rispetteranno i parametri concordati dopo la conferenza di Parigi, esiste la possibilità che le coste possano essere colpite dalla violenza sempre più importante delle onde. Lo sostiene una ricerca della Griffith University  

Venti sempre più forti sono causa di onde marine sempre più alte e potenti tanto da mettere a rischio coste e infrastrutture. Si tratta di uno degli effetti negativi del riscaldamento globale che se non si arresterà potrà danneggiare luoghi, in particolare, come la costa meridionale dell'Australia e quella occidentale del Sud America. Un fenomeno, denunciano gli esperti, che "può potenzialmente esacerbare, in alcune aree, l'effetto sul futuro sollevamento dei livelli del mare". E' quanto sostiene una ricerca della Griffith University proprio in Australia, pubblicata sulla rivista Nature Climate Change. I ricercatori dell’ateneo australiano sono riusciti a mappare gli oceani stabilendo quante onde potrebbero cambiare in tutto il mondo a causa dei cambiamenti climatici e hanno scoperto che limitando il riscaldamento globale secondo i termini già approvati, è probabile che la potenza delle stesse possa restare nei confini della normalità.

Gli obiettivi della conferenza di Parigi

L'obiettivo in questione è quello stabilito dalla conferenza di Parigi sul clima del dicembre 2015, in base alla quale 195 Paesi hanno adottato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale che ha definito un piano d’azione globale, inteso a rimettere il mondo sulla corretta strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi, limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. L’allarme lanciato dagli esperti è chiaro: se non si limita il riscaldamento globale circa il 50% delle coste del mondo è potenzialmente a rischio di cambiamenti climatici legati alle onde, che possono variare in altezza, lunghezza e direzione, i tre parametri principali utilizzati dagli scienziati.

I cambiamenti delle onde

Joao Morim, Nick Cartwright e Fernando Andutta, tre tra i principali autori dello studio, hanno dimostrato cambiamenti sostanziali dell'altezza delle onde pari in media ad una percentuale tra il 5 ed il 15% e spostamenti della rotazione della direzione media pari ad un range che va tra i 5 e i 15 gradi. Per arrivare a queste stime sono stati presi in considerazione circa 150 modelli di simulazione relativi ai dati degli ultimi 20 anni. I possibili danni causati da questo scenario possono verificarsi attraverso l’invasione sempre più evidente delle onde sulle spiagge, che possono aumentare causando inondazioni più frequenti. La forza delle stesse poi può contribuire a modificare il trasporto a terra di sedimenti lungo le coste.  

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