Ideato un elettrodo che stimola il nervo ottico: potrebbe aiutare i non vedenti
ScienzePuò inviare informazioni visive direttamente al cervello, senza passare per l’occhio. Il funzionamento della nuova tecnologia, sviluppata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dal Politecnico federale di Losanna è stato testato con successo sui conigli
I ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e del Politecnico federale di Losanna (Epfl) hanno sviluppato OpticSeline, uno speciale elettrodo che in futuro potrebbe aiutare i non vedenti a svolgere le attività quotidiane: una volta inserito all’interno del nervo ottico, è in grado di stimolarlo inviando informazioni visive direttamente al cervello, senza passare per l’occhio. I risultati dei primi test, condotti con successo sui conigli, sono stati pubblicati sulle pagine della rivista di settore Nature Biomedical Engineering e potrebbero portare presto a una sperimentazione sull’uomo. “Da un punto di vista puramente tecnologico, potremmo iniziare i test clinici anche domani”, dichiara Diego Ghezzi, professore di neuroingegneria presso il Politecnico federale di Losanna.
Un valido supporto per i non vedenti
La versione di OpticSeline utilizzata per condurre i test sui conigli è composta da un fascio di 12 elettrodi molto sottili. Quella destinata all’uomo, invece, potrebbe contenerne fino a 60: si tratta di un numero troppo limitato per restituire completamente la vista ai non vedenti, ma sufficiente a fornire loro un valido aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane. "Crediamo che la stimolazione intraneurale possa essere una valida soluzione per molti dispositivi neuroprostetici mirati al recupero della funzione sensoriale e motoria", dichiara Silvestro Micera, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa. In passato questa tecnologia è già stata impiegata con buoni risultati nelle mani artificiali destinate ai pazienti amputati.
Il 2% degli italiani soffre di gravi limitazioni alla vista
Dall’ultima Relazione annuale sulla prevenzione dell’ipovisione e della cecità, redatta dal Ministero della Salute, emerge che in Italia i problemi agli occhi riguardano 43 persone su 100, delle quali circa il 18% ha meno di 15 anni. In particolare, il 2% degli italiani soffre di gravi limitazioni alla vista, una percentuale che sale al 5,4% tra gli over 65 e all’8,6% tra chi ha almeno 75 anni. Inoltre, dal report emerge che il numero dei centri per la prevenzione e riabilitazione visiva è in calo e la distribuzione di queste strutture nella Penisola è disomogenea.