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Cambiamento climatico: ignorando microrganismi diminuiranno risorse

Scienze
I microrganismi sono fondamentali per la vita negli oceani (Greenpeace)

Queste creature supportano forme di vita più complesse e le catene alimentari: trascurandole, si può stravolgere il “motore biologico” della vita sulla Terra. È l’appello di un team di ricercatori su Nature 

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Gli effetti del cambiamento climatico sono visibili su ambienti e esseri viventi in diverse zone della Terra, ma non solo. Il pianeta è infatti abitato da piccolissimi organismi che non vengono menzionati tra i danni causati dalle variazioni del clima: danneggiando l'esistenza di queste creature, tuttavia, importanti conseguenze potrebbero essere visibili nel giro di pochi decenni, con ripercussioni su moltissimi ecosistemi e minori risorse a disposizione dell’uomo. A spiegare l’allarmante situazione è un documento pubblicato sulla rivista Nature Reviews Microbiology, redatto da oltre 30 microbiologi di 9 paesi e intitolato “L’avvertimento degli scienziati all’umanità: microrganismi e cambiamento climatico”.

Microrganismi: ruolo chiave in cambiamento climatico

Secondo gli autori, i microrganismi rappresentano la maggioranza invisibile della biodiversità presente sulla Terra. Trascurati probabilmente in virtù delle loro dimensioni, queste creature giocano in realtà un ruolo chiave nel cambiamento climatico, supportando “l’esistenza di tutte le forme di vita più complesse”, come spiega il coordinatore del lavoro Rick Cavicchioli, dell’Università del Nuovo Galles di Sydney. Basti considerare che i microrganismi rappresentano circa il 90% della biomassa totale degli oceani: un esempio della loro importanza è dato dal fitoplancton, che assorbe energia solare, rimuove il diossido di carbonio dall’atmosfera allo stesso modo delle piante e compone il primo anello della catena alimentare marina nutrendo i krill, che a propria volta sfamano pesci e uccelli, fino ad arrivare alle balene.

Entro il 2050 “ci sarà meno da mangiare”

Negli ambienti terrestri, invece, i microrganismi rilasciano diversi gas serra: con il cambiamento climatico, queste emissioni sarebbero destinate ad aumentare. L’impatto delle variazioni del clima su questi esseri potrebbe stravolgere “il motore biologico della vita del pianeta” secondo il coautore Roberto Danovaro, che sottolinea poi che “a questo passo si stima che se cambiano i microrganismi entro il 2050 avremo la metà del pescato e calerà la produzione agricola. Ci sarà meno da mangiare sul pianeta”. Secondo Cavacchioli è fondamentale iniziare a considerare la risposta di questi esseri al cambiamento climatico, per non perdersi per strada “una componente molto importante dell’equazione” e per evitare di generare così modelli che portino a “previsioni che possono essere sbagliate”.