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Biorobotica, la prossima sfida è lo sviluppo di organi artificiali

Scienze
Pelle robotica (Getty Images)

Paolo Dario, pioniere in questo ambito, guarda positivamente al futuro puntando a obiettivi sempre più ambiziosi. “Il mondo è cambiato, è digitale, e l’uomo deve rimanere al centro di tutto” 

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Il prossimo obiettivo della robotica applicata alla medicina sarà quello di realizzare organi interamente artificiali.
Una sfida per ora ancora molto lontana, ma non impossibile. Se si pensa ai numerosi progressi raggiunti e alle nuove tecnologie sviluppate, negli ultimi anni, nell’ambito della biorobotica, non è da escludere un ulteriore passo in avanti. In un mondo dove è la tecnologia la principale motrice dell’innovazione, il rapporto tra l’essere umano e la robotica non può che risentire positivamente dei molteplici progressi tecnologici.

Uno sguardo al futuro

Gli esperti del settore non possono che guardare positivamente al futuro puntando a obiettivi sempre più ambiziosi. È questo il caso di Paolo Dario, docente di robotica biomedica presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il pioniere della biorobotica, in occasione della cerimonia in cui ha ricevuto la laurea honoris causa in ingegneria biomedica dall'Università Campus Bio-Medico di Roma, ha dialogato con gli studenti, trasmettendo loro la propria visione ottimistica, profondamente orientata verso il futuro.
Durante l'inaugurazione dell'anno accademico dell’Università, Dario ha tenuto la lectio magistralis 'verso le nuove frontiere dell'ingegneria biomedica: dalla biorobotica alla bionica e oltre', nel corso della quale ha elencato ai giovani in ascolto le più recenti innovazioni tecnologiche del settore.
"Sono ormai realtà molti progetti che fino a pochi anni fa erano solo sogni. Dalle mani bioniche impiantate a persone amputate, alla possibilità di far camminare persone con lesioni al midollo spinale", spiega l’esperto.
In aggiunta, restando fedele al proprio motto 'dalla bio-aspirazione alla bio-applicazione', ricorda agli studenti quanto sia di fondamentale importanza prendere spunto dalla natura per ideare nuove tecnologie.

'L’uomo deve rimanere al centro di tutto'

"Il mondo è cambiato, è digitale, e la bioingegneria potrà usare le nuove tecnologie digitali per passare dalla cura della singola persona a quella del pianeta", afferma Dario, prevedendo un futuro promettente in questo ambito.
Secondo l’esperto uno degli aspetti più importanti che è opportuno preservare in questa 'corsa dell’innovazione tecnologica' riguarda l’etica derivante l’utilizzo dei robot. "L’uomo deve rimanere al centro di tutto", spiega Dario sottolineando il fatto che l’essere umano deve impegnarsi attivamente per comprendere come migliorare gli automi, senza farsi sopraffare dalle loro potenzialità.