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Tumore, individuato il ‘codice di autodistruzione’ delle cellule

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

La scoperta è stata effettuata da un team di ricercatori della Northwestern University. I risultati del nuovo studio potrebbero consentire la creazione di nuove cure anticancro 

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Uno studio condotto dalla Northwestern University (con sede a Evanston, Illinois), ha portato all’individuazione di un ‘codice di autodistruzione’ delle cellule. La nuova scoperta potrebbe in futuro consentire la creazione di cure anticancro in grado di causare l’eliminazione delle cellule tumorali, lasciando illese le altre. Il ‘codice’ è presente in ogni singola unità biologica dell’organismo. Al momento, l’unico modo per attivarlo è ricorrere alla chemioterapia, ma le informazioni ottenute grazie alla nuova ricerca potrebbero permettere lo sviluppo di terapie alternative. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulle riviste specializzate Nature Communications ed eLife.

Un nuovo modo per eliminare le cellule tumorali

Il ‘codice di autodistruzione’ delle cellule è contenuto in una proteina esistente da più di 800.000 anni, la cui funzione è difendere l’organismo dal tumore. Per svolgere questo importante compito, regola la produzione dell’Rna e dei micro Rna, piccole sequenze di geni che regolano l’espressione di altre particelle cromosomiche.
"Adesso che conosciamo il codice, possiamo far scattare il meccanismo senza dovere più ricorrere alla chemioterapia e senza interferire con il genoma", osserva Marcus Peter, coordinatore dello studio e ricercatore presso la Northwestern University. Sarà possibile, infatti, controllare i micro Rna e attivarli per eliminare le cellule tumorali.

Future alternative alla chemioterapia

"Possiamo utilizzare i micro Rna direttamente e schiacciare l'interruttore che innesca l'autodistruzione", aggiunge Peter. I risultati dello studio potrebbero consentire lo sviluppo di nuove cure anticancro prive dei possibili effetti collaterali della chemioterapia. Quest’ultima provoca delle alterazioni nel genoma delle cellule e può, in alcuni casi, generare dei tumori secondari. “L’obiettivo adesso non è trovare una nuova sostanza artificiale tossica per il tumore, ma seguire il corso della natura, utilizzando un meccanismo già presente all’interno delle cellule”, conclude Marcus Peter.
Il processo di autodistruzione coinvolge sei nucleotidi presenti all’interno del micro Rna. Il team guidato da Marcus Peter ha testato 4.096 possibili combinazioni e ha individuato la più pericolosa per le cellule tumorali.