I ricercatori del Centro per la Genomica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Milano hanno identificato un micro-Rna capace di arrestare la crescita delle cellule tumorali
La ricerca scientifica nell’ambito della lotta contro il tumore al seno ha raggiunto un altro importante traguardo: alcuni ricercatori italiani hanno infatti individuato una particolare molecola capace di arrestare la crescita delle cellule tumorali. La scoperta darà il via a una serie di test con lo scopo di sviluppare dei farmaci in grado di agire sul ‘motore’ della neoplasia, bloccando così la proliferazione delle cellule staminali.
Il funzionamento dell’interruttore dei geni
Un team di ricercatori del Centro per la Genomica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Milano, in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca su Cancro (Airc), ha identificato un micro-Rna che funziona come un vero e proprio interruttore molecolare, in grado di accendere e spegnere migliaia di geni.
I ricercatori, guidati da Francesco Nicassio, coordinatore del Centro per la Genomica dell’Iit, hanno analizzato il funzionamento della molecola miR-34a. Per farlo hanno monitorato la creazione e lo sviluppo della ghiandola mammaria, focalizzando la propria attenzione sul comportamento dell’unità biologica.
“Questo lavoro ci ha permesso di capire che l’espressione fisiologica del micro-Rna, miR-34a, è in grado di limitare l’espansione delle cellule staminali e può quindi contrastare più efficacemente la progressione del tumore”, spiega Paola Bonetti, prima autrice della ricerca.
Ambizioni future
Le cellule tumorali con proprietà staminali sono molto pericolose in quanto, oltre a essere determinanti nella crescita del cancro, potrebbero causare un suo possibile ritorno. Una sola di queste cellule è in grado di ricreare un intero tumore, anche in seguito a terapie chirurgiche o farmacologiche atte al suo debellamento. Il prossimo obiettivo della scienza è proprio quello di riuscire nell’impresa di ‘impiantare’ le molecole del micro-Rna scoperto direttamente nelle cellule tumorali. Questo processo sarà possibile grazie alla nanotecnologia, un settore specializzato nel controllo della materie con dimensioni inferiori al nanometro (un miliardesimo di metro).
“Stiamo già sperimentando sistemi nuovi per veicolare i micro-Rna nelle cellule tumorali. La nostra speranza è portare avanti con successo questi studi”, spiega il Dottor Nicassio.