In Evidenza
Altre sezioni
altro

La prima immagine scattata dal satellite Tess è arrivata sulla Terra

Scienze
Lancio del satellite Tess (ANSA)

Rappresenta una porzione del cielo australe e, osservandola, è possibile notare la Piccola e la Grande Nube di Magellano, due delle galassie più vicine alla Via Lattea 

Condividi:

Il satellite Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite) della Nasa è stato lanciato in orbita lo scorso 18 aprile. Il suo soprannome, “cacciatore di pianeti”, permette di intuire con facilità qual è lo scopo del suo “viaggio” nello spazio: trovare dei pianeti simili alla Terra all’esterno del sistema solare. Una missione che, secondo le stime della Nasa, dovrebbe richiedere circa due anni. Il satellite è stato definito il successore del telescopio spaziale Kepler.

La prima di una lunga serie di immagini

Di recente, è arrivata la primissima immagine scattata dal satellite durante le fasi iniziali della missione, utilizzando tutte e quattro le camere ad ampio campo montate a bordo. La “fotografia” rappresenta il cielo australe. Tess scatterà molte altre immagini di questo tipo durante la sua ricerca di pianeti esterni al Sistema Solare. Grazie alla sua attività, i ricercatori potranno analizzare porzioni dello spazio mai viste in precedenza.
"In un mare di stelle che pullulano di nuovi mondi, Tess sta lanciando una grande rete e riporterà un'abbondanza di pianeti molto promettenti per ulteriori studi", dichiara Paul Hertz, direttore della divisione di astrofisica presso il quartier generale della Nasa a Washington. "Questa prima immagine scientifica mostra le capacità delle camere di Tess e indica che la missione realizzerà il suo incredibile potenziale nella ricerca di un'altra Terra".

Una fotografia mozzafiato

Il tempo che Tess ha impiegato per acquisire l’immagine utilizzando tutte e quattro le camere di cui è dotato è stato di 30 minuti. Nello scatto, effettuato il 7 agosto, sono visibili parti di una dozzina di costellazioni (tra cui quelle del Capricorno e del Pittore), oltre a due delle galassie più vicine alla Via Lattea, ovvero la Piccola e la Grande Nube di Magellano. È presente anche l’ammasso globulare NGC 104: nonostante nell’immagine sembri poco più che un puntino luminoso, in realtà è composto da centinaia di migliaia di stelle. La luminosità di due astri (Beta Gruis e R Doradus) è così intensa da aver provocato la saturazione dell’intera colonna di pixel dei rivelatori della seconda e della quarta camera di Tess.
"La porzione dell'emisfero meridionale del cielo visibile nell’immagine comprende più di una dozzina di stelle che sappiamo avere pianeti in transito, come dimostrato da studi precedenti condotti dagli osservatori a terra", afferma George Ricker, responsabile tecnico del satellite presso il Massachusetts Institute of Technology (Mit).