Le stelle cadenti svelano i misteri del Sistema Solare

Scienze
Pianeti (Getty Images)
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I piccoli meteoriti che solcano la volta celeste contengono tracce e indizi utili per comprendere le supernovae che hanno originato i pianeti e le galassie 

Le stelle cadenti, oltre a fare alzare gli occhi al cielo per godersi lo spettacolo, possono contenere delle informazioni utili per gli astronomi. Analizzando le loro tracce si possono scoprire indizi sulle esplosioni di supernovae, da cui si sono formati i corpi celesti del nostro Sistema Solare. Emerge da una ricerca compiuta dagli scienziati dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone, coordinati da Takehito Hayakawa, e pubblicata sulla rivista scientifica Physical Review Letters.

Analizzate le tracce chimiche sui meteoriti

Le supernovae sono l’ultima fase della vita delle stelle di massa superiore al Sole: terminato il combustibile nucleare interno esplodono rilasciando materiale stellare nello spazio. L’esplosione comporta l’espulsione della maggior parte o di tutto il materiale del corpo celeste. Materiale che poi servirà per la formazione di nuovi pianeti. L’importanza di questi eventi nell'evoluzione delle galassie è ampiamente riconosciuta dagli scienziati, ma le dinamiche interne delle esplosioni di supernovae rimangono un mistero. Le stelle cadenti potrebbero aiutare a colmare questa lacuna. Le minuscole particelle di roccia e polvere che cadono sulla Terra conservano le ‘impronte’ chimiche originali del materiale del corpo celeste. Analizzando le tracce lasciate dai nuclei radioattivi sintetizzati durante la deflagrazione di stelle otto volte più grandi del Sole, i ricercatori dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone hanno stimato l’età degli elementi pesanti del Sistema Solare primitivo e ottenuto informazioni utili su come quest’ultimo si sia evoluto nel corso del tempo.

Tecnica di datazione simile a quella col radiocarbonio

“A parte l’idrogeno che è stato generato durante il Big Bang, tutti gli altri elementi chimici su cui si basa la vita sulla Terra sono stati concepiti dopo l'esplosione di stelle massicce come supernovae”, sottolinea Massimo Della Valle, dell’Osservatorio di Capodimonte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. “Il materiale che viene espulso si ricicla formando pianeti, sistemi solari e galassie. Per questo studio è stato usato un processo simile alla tecnica del radiocarbonio, usata per datare antichi manufatti. Col nuovo metodo si possono comprendere in maniera più precisa le caratteristiche dei corpi celesti legati alla nascita del Sistema Solare”, conclude lo scienziato. 

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