In Evidenza
Altre sezioni
altro

La siccità in Amazzonia mette a rischio l'ecosistema globale

Scienze
Foresta Amazzonica (Getty Images)

Un team di ricercatori della NASA ha quantificato i danni di una ridotta quantità di precipitazioni sulla più grande foresta pluviale del mondo. Presto il polmone verde potrebbe non essere più in grado di ridurre la quantità di anidride carbonica presente nell'atmosfera 

Condividi:

Una singola stagione di siccità nella foresta amazzonica può causare una riduzione della capacità di assorbimento del diossido di carbonio (più noto come anidride carbonica) del polmone verde del mondo per svariati anni. Lo ha dimostrato uno studio condotto da un team di ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della NASA in Pasadena, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Nature. Si tratta della prima indagine sugli effetti a lungo termine della siccità in Amazzonia.
Gli scienziati hanno utilizzato i dati raccolti tramite un satellite per creare una mappa dei danni riportati dagli alberi a causa della grave siccità del 2005. Quando le condizioni climatiche sono nella norma, la foresta amazzonica assorbe una quantità maggiore di anidride carbonica rispetto a quella che immette nell'atmosfera. In seguito alla suddetta siccità, la capacità di assorbimento si è ridotta e le piante hanno perso 0,27 petagrammi all'anno del diossido di carbonio precedentemente immagazzinato. I dati disponibili hanno permesso di studiare il fenomeno solo fino al 2008.

La salute del polmone verde è in pericolo

Con i suoi 600 milioni di ettari, la foresta tropicale amazzonica è la più grande della Terra. In passato, gli scienziati avevano stimato che, durante il processo di fotosintesi, gli alberi di cui è composta siano in grado di assorbire circa un decimo delle emissioni dei combustibili fossili generate dall'attività dell'uomo. Le siccità del 2005, del 2010 e del 2015 hanno però costretto i ricercatori a mettere in dubbio questa tesi. A causa della scarsità di piogge, l'ecosistema della foresta è stato danneggiato e ora potrebbe diventare una delle fonti di immissione di anidride carbonica nell'atmosfera.

Lo stress della foresta

Per gli scienziati che svolgono ricerche sul campo in Amazzonia, il primo segnale dell'inizio di un periodo di siccità è la caduta delle foglie dagli alberi, indice di un forte stress. In condizioni normali, infatti, la chioma delle piante che crescono nella foresta pluviale rimane quasi sempre rigogliosa. Anche se gli alberi sopravvivono alla defogliazione, la loro capacità di assorbire l'anidride carbonica viene comunque danneggiata. Le prime vittime della disidratazione sono di solito le piante ad alto fusto, a causa della maggiore distanza tra la chioma e le radici.
Le ricerche sul campo non permettono di avere una visione d'insieme dell'intera foresta ed è per questo motivo che il team della NASA è ricorso ai dati raccolti da un satellite per ottenere maggiori informazioni. Studiandole, hanno verificato che i periodi di scarsissima piovosità hanno causato una riduzione dell'altezza del "tetto" della foresta di 0,88 metri. I cambiamenti dovuti ai periodi di siccità, inoltre, incrementano le possibilità che in futuro il fenomeno si ripeta. Se ciò avverrà con la frequenza degli ultimi anni, il più grande polmone verde del mondo potrebbe tramutarsi in una foresta tropicale secca, con pesanti conseguenze sull'ecosistema globale.