I coralli sono degli ‘highlander’, coetanei dei dinosauri

Scienze
Coralli (Getty Images)
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La ricerca condotta dal gruppo dell’Università per la Scienza e la Tecnologia re Abdullah, in Arabia Saudita, e dall’Università di Stato della Pennsylvania, ha dimostrato che questi piccoli animali sono presenti sulla Terra da 160 milioni di anni 

I coralli grazie alla loro esistenza vissuta in simbiosi con i dinoflagellati, una particolare alga marina, possono essere considerati animali ‘highlander’. È da 160 milioni di anni che, grazie alla loro relazione di mutuo soccorso, sopravvivono a diverse crisi climatiche, che hanno invece portato all’estinzione di molte specie di essere viventi, quali i dinosauri, loro coetanei.

Potrebbero resistere al surriscaldamento globale

Questi piccoli animali sarebbero addirittura in grado di resistere all’attuale fenomeno del surriscaldamento globale, responsabile di alcune gravi conseguenze già visibili sul nostro Pianeta, quale l’estensione artica.
A dimostrarne la longevità è uno studio, pubblicato sulla ricerca Current Biology, e condotto dal gruppo dell’Università per la Scienza e la Tecnologia re Abdullah, in Arabia Saudita, e dall’Università di Stato della Pennsylvania, coordinato da Todd LaJeunesse e Christian Voolstra. I dinoflagellati sono i principali responsabili della sopravvivenza delle barriere coralline. I ricercatori hanno attuato delle specifiche analisi genetiche del Dna delle alghe marine e le hanno confrontate con dei modelli ricreati tramite l’utilizzo del computer.

L’importanza della cooperazione

Dalla ricerca e dal confronto dei risultati ottenuti con i dati delle indagini morfologiche, è emersa l’esistenza di un numero esorbitante di specie di questi piccoli animaletti che popolano le acque calde. “La nostra ricerca indica che i coralli e i dinoflagellati hanno iniziato la loro coabitazione 100 milioni di anni prima di quanto inizialmente si credesse”, le parole di Voolstra, coordinatore dello studio. Le alghe marine, grazie alla fotosintesi sono in grado di fornire l’energia necessaria per la sopravvivenza dei coralli, che a loro volta offrono protezione ed elementi nutritivi ai dinoflagellati.

Primo corallo killer del mediterraneo

Un recente studio condotto dai biologi marini della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dalle università di Bologna ed Edimburgo, ha scoperto l’esistenza di un insospettabile predatore, il corallo killer delle meduse.
Gli antozoi in questione agiscono in gruppo colpendo con piccoli dardi avvelenati l’animale planctonico, che distrattamente si era avvicinato alla loro zona di controllo. Nonostante l’ampia presenza di questi coralli killer, il numero delle meduse che popolano le acque dei mari nel nostro Paese sembra essere in continuo aumento.

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