L’intervento del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, farà del lago di Puccini, l’area di fitodepurazione più grande d’Europa
L’alga spirulina potrebbe salvare l’ecosistema del lago di Massaciuccoli, meglio conosciuto come il lago di Puccini. Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord ha infatti realizzato, in collaborazione con l’Università di Pisa, un innovativo impianto di depurazione dell’acqua lacustre.
L’impianto nel dettaglio
L’alga spirulina, grazie alla sua capacità di assorbimento dei nitrati e dei fosfati, è la chiave della realizzazione di questo nuovo tipo di intervento. L’acqua, una volta trattata tramite il processo naturale, arriverà nel bacino del lago completamente depurata; sarà dunque permesso un miglioramento dell’equilibrio idro-biologico del lago di Puccini.
Francesco Vincenzi, Presidente dell’associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi), consapevole che la salvaguardia degli ecosistemi sia un contributo importante per la valorizzazione del territorio, assicura che il Consorzio di bonifica contribuirà al risanamento ambientale con il maggior impegno possibile.
L’area di fitodepurazione più grande d’Europa
Quello con l’alga spirulina è già il secondo impianto di fitodepurazione ad essere realizzato a servizio del lago di Massaciuccoli. Nel 2013, come spiega Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana, il bacino lacustre aveva già assistito a un’eccellente depurazione grazie all’attrezzatura di bonifica di San Niccolò, supervisionato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il miglioramento ambientale seguito dall’utilizzo di quest’ultimo impianto ha permesso un ulteriore finanziamento di 2.500.000 euro grazie al quale sarà possibile completare l’azione di depurazione delle acque. L’ormai prossimo intervento con l’alga spirulina farà del lago di Puccini, l’area di fitodepurazione più grande d’Europa.
Tutta colpa dell’inquinamento
Negli ultimi decenni, l’equilibrio idro-biologico del lago di Massaciuccoli ha subito una forte alterazione dovuta dalla minaccia sempre più massiccia dell’inquinamento. Lo sviluppo industriale del litorale versiliese e l’utilizzo sempre più considerevole dei diserbanti e antiparassitari nelle zone agricole limitrofe, costituiscono una grave minaccia alla sopravvivenza della flora e della fauna.
Le ninfee Nymphaea alba, che un tempo popolavano in larga misura il bacino, sembrano ormai essere scomparse; con esse diminuiscono le segnalazioni di Hydrocharis morsus-ranae e della curiosa Utricularia australis, dalle foglie dotate di piccoli otricelli.