L'ultimo studio di Stephen Hawking: un universo semplice

Scienze
Pubblicato integralmente l'ultimo studio del celebre fisico britannico Stephen Hawking (Getty Images)

Il punto principale dell'attesissimo lavoro del defunto fisico britannico ridimensiona anche il multiverso

L'universo è molto più semplice di quanto lo avesse immaginato Stephen Hawking ed è più piccolo anche il multiverso, cioè l'insieme dei possibili universi. È questo il punto principale dell'ultimo studio del fisico britannico sull'origine del cosmo, di cui erano stati anticipati i contenuti a pochi giorni dalla sua morte avvenuta lo scorso 14 marzo.

Le ultime teorie

Lo studio, intitolato "A Smooth Exit from Eternal Inflation?" (Un'uscita morbida dall'inflazione eterna?), getta una nuova luce sulla complessità dell'universo e sulle dimensioni del multiverso. Alcuni punti della nuove teorie di Hawking erano stati anticipati a pochi giorni dalla sua morte. Un estratto del lavoro era uscito online sul sito di fisica arXiv il 24 luglio 2017 e poi rivisto un paio di volte (l'ultima il 20 aprile) dal coautore della ricerca, Thomas Hertog, fisico belga dell'Università di Lovanio che da vent'anni collaborava con lo scienziato di Cambridge.

Il futuro delle teorie di Hawking

Durante un'intervista Hawking aveva criticato l'attuale idea di "inflazione eterna" che descrive l'Universo come un "frattale infinito", con un mosaico di differenti universi separati da un "oceano in continua espansione". Nei suoi ultimi mesi di vita, il fisico britannico ha invece provato a porre dei limiti all'infinità di questa struttura a bolle, arrivando a isolare un insieme circoscritto di universi possibili. Hertog sostiene che il compito di dimostrare la validità di questa ipotesi spetta ora ai rivelatori di onde gravitazionali, che in futuro potrebbero individuare le pieghe primordiali dello spazio-tempo generate subito dopo il Big Bang.

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