Trasformare cellule in mini fabbriche di farmaci: riparte il Gp-write

Scienze
I promotori del Genome Project-Write si sono riuniti il primo maggio (Getty Images)
Getty_Images_-_ricerca_scientifica

Il progetto, che inizialmente avrebbe dovuto "riscrivere" l'intero Dna umano, si è dato un obiettivo più concreto e specifico: creare "luoghi" resistenti ai virus nei quali sviluppare vaccini e antibiotici

Sviluppare super cellule umane resistenti ai virus da utilizzare come "mini-fabbriche" ultra sicure per produrre vaccini e farmaci biologici: è questo l'obiettivo da cui riparte il Genome Project-Write (Gp-write).

Che cos'è il Genome Project-Write

Il Genome Project-WriteIl è un progetto internazionale lanciato nel 2016, tra speranze e polemiche, per sviluppare le tecnologie necessarie a produrre in laboratorio genomi sintetici, compreso quello umano. Promosso da esperti di prestigiosi istituti, come l'Harvard Medical School e la New York University School of Medicine, il Gp-write conta oltre 200 ricercatori, che il primo maggio si sono riuniti a Boston per discutere la tabella di marcia dei prossimi anni. Come sottolinea Elie Dolgin sul sito della rivista Nature, la sfida è stata notevolmente ridimensionata rispetto all'idea originaria di sintetizzare un intero genoma umano artificiale. Considerate le difficoltà, le super cellule indicate inizialmente come uno dei progetti pilota in cantiere, sono diventate la priorità su cui concentrare gli sforzi. Per ottenerle, i ricercatori dovranno ricodificare il Dna, cioè modificare le sequenze di tre "lettere" che determinano l'inserimento di specifici amminoacidi durante la sintesi delle proteine: modificati questi "codoni", le cellule parleranno un linguaggio incomprensibile per i virus, che così non potranno sfruttare i macchinari cellulari per replicarsi e causare infezione.

Il progetto tra dubbi e speranze

Nonostante gli obiettivi iniziali siano stati ridimensionati, l'impresa resta ardua, continua Dolgin su Nature. Prima di tutto per una questione di fondi: a due anni dal lancio, il progetto non ha ancora finanziamenti dedicati. Essersi concentrati su un focus più preciso potrebbe essere utile - sottolineano i ricercatori - non solo dal punto di vista scientifico ma anche finanziario: "Raccogliere risorse dovrebbe essere più facile", ha sottolineato Nancy Kelley, avvocato esperto di biotecnologie e tra i promotori del Gp-write. Per questo motivo, Harris Wang (biologo della Columbia University) è convinto che la sterzata data al progetto consentirà "uno sviluppo rapido". Potrebbe servire alla nascita di nuovi antibiotici e vaccini, ma prima di tutto è un modo per approfondire la ricerca sulle potenzialità delle tecnologie basate sull'utilizzo del Dna.

Scienze: I più letti