Agrigento, trovato nella Valle dei Templi l’antenato del biberon

Scienze
Agrigento (ansa)
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La scoperta è stata fatta nell’ambito degli scavi nell’area del teatro ellenistico di Akragas. Si tratta di un "guttus" un piccolo vaso con beccuccio che doveva fungere da poppatoio per i bambini

Ad Agrigento, nell'area del teatro ellenistico di Akragas, gli archeologi hanno ritrovato un guttus, ovvero un poppatoio. Si tratta dell’antenato del nostro biberon che, nell’antichità, aveva la forma di un piccolo vaso con beccuccio. Dall'attuale campagna di scavo, che finora ha restituito importanti dati per la ricostruzione della pianta dell'edificio, nuovi indizi continuano ad emergere dai saggi stratigrafici che si stanno effettuando nel settore Sud Ovest della costruzione: oggetti che raccontano la complessa vita di questo straordinario monumento.

Trovati anche vasi di uso quotidiano

"Scavando il riempimento di una delle strutture che dovevano sostenere la cavea è stato rinvenuto un deposito di manufatti  riferibili a un rito propiziatorio. Gli oggetti ritrovati sono vasi di uso quotidiano, utilizzati prevalentemente per bere e per contenere liquidi, compreso il piccolo vaso con beccuccio, un guttus, un vero e proprio poppatoio", ha spiegato il direttore del Parco archeologico, Giuseppe Parello.

Riportare in vita il teatro

I vasi ritrovati nell’area potrebbero essere stati utilizzati per un rito di libagione. La presenza del vaso a beccuccio, invece, riconduce al momento della nascita e, quindi, all'origine della vita. Interessante, poi, è anche la rottura intenzionale dei vasi che, come oggi, aveva di certo un significato augurale. Ora l’obiettivo è "riportare completamente a nuova vita il teatro", dice il direttore Parello. Il deposito di oggetti è legato ad un intervento edilizio di sostegno della cavea del teatro che dal punto di vista strutturale si presentava particolarmente impegnativo. L'imponente altezza che raggiungeva l'edificio in questo settore ha richiesto diversi e complicati interventi di ristrutturazione, al punto che in alcuni casi è stato necessario "un coinvolgimento della sfera del sacro".

Il sindaco: “Scoperta che aggiunge fascino ad Agrigento”

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, che ha detto: “In attesa di conoscere la Capitale italiana della Cultura 2020 (a cui la città aspira e la cui proclamazione sarà il 16 febbraio, ndr), per gli agrigentini possiamo dire che questo ritrovamento, che si aggiunge alle tante eccezionali scoperte fatte in quest'area, è di buon auspicio. È certo che gli scavi condotti finora, dalla scoperta del Teatro cercato da secoli, all'agorà superiore, al tempio romano, stanno aggiungendo ulteriori elementi di grande fascino ad un luogo di storia e cultura come Agrigento".

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