Individuata una nuova macchia solare: è grande quanto Giove

Scienze
Immagine del Sole registrata dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa

Il fenomeno si estende per 125mila chilometri ed è già stato studiato da diversi telescopi, tra cui il satellite della Nasa, Solar Dynamics Observatory (Sdo)

Una nuova gigantesca macchia solare è stata individuata sul Sole ed è stata già studiata da numerosi telescopi, a partire dal satellite della Nasa Solar Dynamics Observatory (Sdo). Grande quanto Giove e ribattezzata AR2665, si estende per circa 125mila chilometri e una volta arrivata al centro del disco solare, "punterà" verso la Terra e potrebbe provocare, secondo gli esperti, tempeste magnetiche sul nostro pianeta.

Una macchia grande quanto Giove

L'enorme macchia delle dimensioni di Giove, individuata vicino al bordo del disco solare, è visibile anche con telescopi solari amatoriali. La macchia extralarge non dovrebbe rimanere a lungo nell’attuale posizione. "Tra circa un paio di giorni – ha detto Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) – arriverà al centro del disco e 'punterà' verso la Terra”. Uno spostamento che potrebbe avere delle conseguenze come spiega ancora Messerotti: "A quel punto potremmo aspettarci fenomeni in grado di provocare tempeste magnetiche sul nostro pianeta".

La fine di un ciclo

AR2665 sarebbe una tipica macchia di fine ciclo del Sole. Dal punto di vista magnetico è molto complessa. Secondo Messerotti, si sarebbe formata ad una bassa latitudine, un indicatore che il Sole si starebbe avvicinando ad una fase ‘debole’. "Quando la nostra stella si avvicina alla fase di attività minima – ha aggiunto l’esperto – le macchie tendono a formarsi verso l’equatore solare". Nel 2017, inoltre, non sarebbe la prima volta che viene individuata una macchia gigante sul Sole. Già lo scorso gennaio, infatti, il telescopio Atacama large millimeter array (Alma) aveva osservato un addensamento nero di un diametro due volte superiore a quello della Terra.

Le conseguenze sulla Terra

Considerate le dimensioni notevoli, la macchia solare avrebbe fatto registrare un’attività lieve finora e sarebbe stata relativamente calma. Lo scorso 9 luglio ha generato un’eruzione che è stata osservata dal telescopio Sdo. La nube di particelle generata in seguito avrebbe colpito il campo magnetico della Terra. La conseguenza è stata l’alterazione della normale diffusione delle trasmissioni radio, soprattutto in Australia e Asia orientale. Secondo Messerotti, questi sono fenomeni di cui non ci si deve stupire, in particolare in prossimità del "minimo solare", ovvero il picco di attività minima che il Sole raggiunge ogni 11 anni e che è previsto per il 2018-2019. ''Macchie molto grandi di questo tipo, associate a forti eruzioni e tempeste magnetiche – ha ricordato l’esperto dell’Istituto nazionale di astrofisica - sono state osservate anche in passato nella fase di declino dell'attività solare''.

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