Febbre tifoide, testato con successo un nuovo vaccino

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Il test sul campo è stato condotto in Nepal, dove la malattia è endemica, su 20.000 bambini di età compresa tra i 9 mesi e i 16 anni. La vaccinazione si è rivelata in grado di fornire una protezione superiore all’81% dall’infezione 

Come riportato dai ricercatori del Typhoid Vaccine Acceleration Consortium, il test sul campo di un nuovo vaccino per la febbre tifoide, condotto in Nepal su 20.000 bambini di età compresa tra i 9 mesi e i 16 anni, ha portato a degli ottimi risultati. La vaccinazione, infatti, si è rivelata in grado di fornire una protezione superiore all’81% dall’infezione. Gli autori dello studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno suddiviso i partecipanti in due gruppi: al primo è stato somministrato il nuovo vaccino, mentre il secondo ha ricevuto quello contro il meningococco A.

L’efficacia del vaccino

All’interno del primo gruppo si sono verificati 7 casi di febbre tifoide, mentre nel secondo il numero è salito a 38. Questo dato dimostra che il nuovo vaccino fornisce una protezione superiore all’81% dall’infezione. "L'efficacia di questi risultati in una popolazione endemica dimostra che l'uso del vaccino può ridurre la malattia e salvare vite in popolazione che non hanno accesso ad acqua pulita e servizi igienici", spiega Kathleen Neuzil, direttrice del Typhoid Vaccine Acceleration Consortium. In Nepal, infatti, la febbre tifoide è endemica. Ogni hanno si verificano in tutto il mondo quasi 11 milioni di casi di questa patologia, causata dal batterio Salmonella Typhy. L’elevata efficacia del vaccino ha portato a una vaccinazione di massa su più di 9,4 milioni di bambini in Pakistan, un altro Paese in cui la febbre tifoide è endemica.

I sintomi della febbre tifoide

La febbre tifoide, nota anche come tifo addominale, si trasmette tramite l’ingestione di cibi o bevande contaminati da urine o feci delle persone infette. Tra i sintomi, che solitamente si presentano nelle settimane successive all’esposizione, è possibile elencare febbre alta, ingrossamento della milza e del fegato, mal di testa, stitichezza o diarrea ed esantema papuloso localizzato al tronco. Se non trattata, la patologia ha un tasso di mortalità superiore al 10%. 

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